La casa di Rosa Parks ora è a Berlino, salvata dalla demolizione

6 aprile 2017

Negli anni ’50 Rosa Parks, pioniera dei diritti civili negli Stati Uniti, famosa per avere rifiutato di cedere il posto su un autobus a un bianco, dovette lasciare il Sud degli Stati Uniti per Detroit. Oggi è la sua casa ad avere trovato un asilo inaspettato: Berlino. Il progetto-denuncia, costato 30.000 dollari (28.000 euro), è di Ryan Mendoza, pittore americano, che lavora tra Napoli e Berlino, che nel 2012 è stato arrestato per una performance artistica davanti al suo studio nel Rione Sanità, con la quale solidarizzava con il collettivo punk russo femminista Pussy Riot: “La casa era in cattivo stato. Era un progetto molto pericoloso. Il camino e il muro retrostante erano molto danneggiati e i pavimenti cadenti. Ho dovuto trasportare la casa pezzo per pezzo, l’ho poi caricata su una nave container e spedita qui e rimesso tutti i pezzi insieme”. “Volevo salvare la casa e nel salvare la casa volevo mostrare alla gente che da una parte è stata salvata, ma volevo anche mettere in evidenza il fatto che la casa è stata abbandonata. C’è una grande differenza”.

La domanda fondamentale, basilare, che mi sono posto è stata: ‘questa casa non vale niente o è inestimabile?”. E per le istituzioni americane finora questa casa è stata ritenuta senza valore. Per il governo americano finora la casa non valeva niente. Era sulla lista delle demolizioni, che non è un dettaglio”. La casa di Rosa Parks si trova ora nel giardino della casa di Mendoza, a Wedding, popolare distretto multietnico in forte espansione, parte del quartiere Mitte a Berlino. La casa sarà visitabile, non all’interno, dall’8 aprile e poi dal 28 al 30 aprile, in occasione del festival d’arte berlinese Gallery Weekend, quando arriverà in città anche la nipote di Rosa Parks.

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