La Open Arms in cerca d’approdo, 300 migranti a bordo. Salvini: “Porti chiusi”. E la Spagna apre

La Open Arms in cerca d’approdo, 300 migranti a bordo. Salvini: “Porti chiusi”. E la Spagna apre
22 dicembre 2018

Andra’ in Spagna la nave della Ong Open Arms che questa mattina ha salvato al largo della Libia oltre 300 migranti, tra cui una donna e un neonato che avevano bisogno di cure mediche e che sono state sbarcate a Malta. Secondo quanto si apprende da fonti italiane, le autorita’ di Madrid hanno gia’ indicato a Open Arms il porto dove sbarcare. La nave spagnola, per l’intera giornata, è andata a caccia di un porto per uno sbarco negato prima da Malta e poi dall’Italia. L’appello l’ha lanciato la stessa ong spagnola Proactiva che opera con la nave Open Arms. A bordo c’era anche un neonato di due giorni con la mamma, gli unici che sono stati evacuati stamattina dalle autorita’ maltesi.

Appello a cui il ministro dell’Intero ha risposto senza mezzi termini. “La nave Open Arms, di Ong spagnola con bandiera spagnola ha chiesto un porto italiano per lo sbarco dopo che Malta (dopo aver fatto giustamente sbarcare una donna e un bambino) ha detto di no. La mia risposta e’ chiara: i porti italiani sono chiusi! – ha tuonato Matteo Salvini -. Per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta, la pacchia e’ finita”. Il neonato, sbarcato con la madre a malta è stato partorito due giorni fa su una spiaggia in Libia. Immediata la reazione dell’ong. “Matteo Salvini, la tua retorica e il tuo messaggio, come tutto in questa vita finirà – ha detto il fondatore dell’ong Proactiva, Oscar Camps -. Però sappi che tra qualche decennio i tuoi discendenti si vergogneranno di ciò che fai e che dici”.

L’ODISSEA DI SAM, NAUFRAGO NEAONATO DI 2 GIORNI

Open Arms: sbarcati mamma e neonato ma Malta dice no agli altri migranti

Due giorni di vita di cui uno trascorso da naufrago nel Mediterraneo: e’ l’odissea di Sam, il migrante neonato recuperato dalla nave Open Arms e ora ricoverato in un ospedale di Malta in condizioni “stabili”. Il piccolo e’ nato su una spiaggia libica e poi si e’ subito imbarcato, in braccio alla mamma Sali’, a bordo di un gommone. Per 24 ore e’ rimasto in mare con la barca alla deriva, nel gelo dell’inverno. I due sono stati recuperati quando la nave di Open Arms ha intercettato il gommone.

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E poco dopo, richiesto l’aiuto a Malta, il piccolo e’ stato issato su un elicottero della Guardia costiera insieme alla mamma 23enne, trasportato in una base militare di La Valletta e poi trasferito urgentemente al Mater Dei Hospital. “Una storia di lotta e super-azione”, ha commentato l’Ong catalana raccontando l’impresa di Sam, “un bebe’ che in poche ore di vita ha gia’ conosciuto l’orrore di essere naufrago nel Mediterraneo. E ora lotta per sopravvivere”. “Quando ho chiesto dei bambini sulla barca, ho pensato che mi davano una coperta, ma poi ho visto quel che c’era dentro: non potevo credere che fosse cosi’ piccolo”, ha raccontato Javi, uno dei soccorritori.

Una volta a bordo, nonostante le coperte e gli strati di vestiti, il piccolo ha faticato a riscaldarsi, e si e’ temuto per la sua vita. Secondo il quotidiano spagnolo El Diario, ha rischiato grosso: sul barcone la temperatura del corpicino era scesa fino a 34 gradi, poi sono riusciti a stabilizzarla fino a 35-36 gradi. Poi e’ arrivato il salvataggio di Malta, svoltasi con successo: e i due, Sam e la mamma Sali’, in elicottero sono volati verso la terraferma.

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