La sonda Schiaparelli si è schiantata su Marte ma per l’Esa è tutto ancora da verificare

La sonda Schiaparelli si è schiantata su Marte ma per l’Esa è tutto ancora da verificare
20 ottobre 2016

Forse un problema ai retrorazzi, non entrati in funzione per un tempo sufficiente a rallentare quanto necessario la discesa verso il suolo marziano potrebbe aver fatto precipitare la sonda italiana dell’Esa Schiaparelli su Marte. Per l’Esa e Thales Alenia space, l’azienda che ha costruito le sonde, tuttavia, è tutto ancora da verificare. L’ente spaziale europeo resta cauto sulla sorte del modulo sganciatosi dalla sonda euro-russa Exomars e che sarebbe dovuto “ammartare” nella serata del 19 ottobre 2016. Il segnale con Schiaparelli è stato perso un minuto prima del contatto con il suolo. È stato confermato – scrive l’Esa in una nota – che i propulsori sono stati attivati brevemente, tuttavia sembra probabile che si siano spenti prima del previsto, ad un’altitudine che deve ancora essere determinata. I dati sono stati parzialmente analizzati e confermano che le fasi di entrata e discesa si sono svolte come previsto, con alcuni eventi divergenti da quanto previsto dopo l’espulsione dello schermo termico posteriore e del paracadute.logo-link-videook

L’espulsione stessa sembra essere avvenuta prima del previsto, ma l’analisi non è ancora completa. I dati essenziali che Schiaparelli ha inviato alla sonda madre Tgo (Trace Gas Orbiter) durante la discesa sono stati scaricati e attualmente gli esperti li stanno analizzando. Le prime indicazioni dai segnali catturati dal Giant metrewave radio telescope (Gmrt), uno schieramento sperimentale di telescopi situato a Pune, in India, e dall’orbita, da Mars express dell’Esa, suggeriscono che il modulo abbia completato con successo la maggior parte delle fasi previste nella sua discesa di 6 minuti attraverso l’atmosfera marziana. Queste includevano, per esempio, decelerazione attraverso l’atmosfera, e apertura del paracadute e dello scudo termico. Ma i segnali registrati dalla stazione di Pune e da Mars Express si sono arrestati subito prima che il modulo toccasse la superficie come previsto. Discrepanze tra i due set di dati sono all’analisi degli esperi al Centro Operazioni Spaziali dell’Esa a Darmstadt, Germania. La telemetria dettagliata registrata dal Trace Gas Orbiter era necessaria per meglio comprendere la situazione. Allo stesso tempo in cui Schiaparelli affrontava la discesa, il modulo orbitante effettuava una manovra cruciale di inserimento in orbita – ‘Mars Orbit Insertion’ – completata con successo.

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