Per la prima volta la compagnia riconosce sindacato

30 gennaio 2018

In Irlanda si voterà a fine maggio per un referendum che potrebbe allentare le rigide norme che regolano l’interruzione di gravidanza, un tema scottante in questo paese profondamente cattolico, e una battaglia che le donne irlandesi conducono da anni; in queste immagini una manifestazione del settembre 2017. L’annuncio del governo di Dublino lascia ancora in forse la data esatta della consultazione. Leo Varadkar, il più giovane premier nella storia d’Irlanda, è considerato abbastanza liberal sui dei diritti civili. “Dobbiamo decidere” ha detto “se vogliamo continuare a criminalizzare le nostre sorelle, colleghe ed amiche”. Tre anni fa, l’Irlanda fu sconvolta dal referendum per la legalizzazione delle nozze gay, vinto con una larga maggioranza che aveva indicato una trasformazione sociale. Nel 2012 la legge sull’aborto era già stata modificata ammettendo eccezioni in caso di rischio mortale per la donna incinta. L’abrogazione dell’ottavo emendamento, che vieta l’aborto, significherebbe la soppressione di tutti i testi di legge sulla materia. Il parlamento dovrebbe poi legiferare di nuovo. Ogni anno, migliaia di donne irlandesi vanno all’estero e soprattutto in Gran Bretagna ad abortire o comprano su internet pillole abortive senza supporto medico.

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