“L’Afghanistan è una prigione”, la disperazione delle studentesse

“L’Afghanistan è una prigione”, la disperazione delle studentesse
25 marzo 2022

“Eravamo libere, potevamo studiare ovunque, ma dal ritorno dei talebani l’accesso alla scuola ci è proibito. L’Afghanistan è diventato per noi una prigione”. Queste poche e chiare parole pronunciate da una 11enne spiegano quanto è cambiata la vita delle giovani afgane col ritorno al potere dei talebani, il cui regime ha sempre oppresso le donne e limitato la loro libertà, a partire da quella di studiare. Il nuovo governo però punta a un riconoscimento internazionale e continua a sostenere che le cose sono cambiate. Eppure, dopo aver annunciato il rientro a scuola anche per le ragazze, ha bloccato tutto all’ultimo. “Pensavamo anche che i talebani fossero cambiati, ma quando a scuola mandavano tutte a casa, abbiamo capito che questi talebani erano gli stessi di 25 anni fa”.

Di sicuro sono cambiate le donne afgane. “Secondo me hanno paura di noi – dice una liceale – Credono che se studiamo acquisiremo conoscenze e combatteremo contro di loro. Hanno paura di noi. Per questo ci chiudono le scuole”. Sua madre era alle medie quando andarono al potere i talebani la prima volta. Fu costretta a smettere di studiare, ma poi una volta scomparso il regime, riprese in mano i libri e la speranza. “È difficile per me vedere che mia figlia dovrà affrontare tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare – dice – ancora una volta, a mia figlia verrà impedito di andare a scuola. I suoi sono sogni sono spezzati, ed è molto dura anche per me”.

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