Leclerc in casa con la Rossa: “Sogno si realizza”

Leclerc in casa con la Rossa: “Sogno si realizza”
Charles Leclerc
23 maggio 2019

“Il mio primo ricordo qui, in curva 1, ero bambino. Guardavo il gran premio dalla terrazza di un amico, osservavo le Ferrari e Schumacher. E sognavo un giorno di poter essere qui”. Il sogno e’ di Charles Leclerc e, come non capita spesso, in questo caso si e’ avverato. Sara’ una emozione rara quella che il giovane pilota della Ferrari provera’ domani, quando nell’abitacolo della SF90 fara’ i primi giri su una pista che per lui sono le strade di casa “dove da piccolo prendevo l’autobus per andare a scuola. Affrontarle ora con una macchina di Formula 1 e’ incredibile”. Per origini, qualita’ e prospettive, Leclerc e’ uno dei protagonisti piu’ attesi della sesta gara del Mondiale, ma sa che non sara’ facile essere all’altezza delle aspettative, specie in un momento delicato per il team di Maranello.

“Per fare bene a Montecarlo serve tutto, dal coraggio alla bravura, dalla fortuna alla vettura competitiva. Speriamo di poter fare bella figura davanti alla mia gente. Io di certo daro’ il massimo”, annuncia il monegasco. Alla Ferrari si continua a lavorare 24 ore al giorno per colmare il gap con la Mercedes, di volta in volta prestazionale o di affidabilita’, senza finora riuscirci. Leclerc spiega che “durante i test a Barcellona abbiamo capito alcune cose, anche se magari non sufficienti per arrivare a livello della Mercedes. Dobbiamo ancora lavorare per capire quale sia il principale problema che abbiamo, ma gli ingegneri si stanno impegnando molto”. Secondo il ilota, l’ambiente pero’ e’ positivo. “Nel team c’e’ calma. Stiamo dando il massimo per crescere ma c’e’ serenita’ ed e’ importante che non venga a mancare”, ha aggiunto. Per le qualifiche, momento-chiave sulla pista del Principato, Leclerc spera anche nella pioggia. “Qui e’ una lotteria sull’asciutto, figuriamoci col bagnato. Ma mi piacerebbe per cambiare le carte in tavola in qualifica. Non succede spesso qui”. La pole e’ un sogno. Ma c’e’ gia’ la prova che qualche volta si avverano.

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