Ue, reintrodurre Imu prima casa. Padoan: “Non è buona idea”

Ue, reintrodurre Imu prima casa. Padoan: “Non è buona idea”
22 maggio 2017

La Commissione europea raccomanda all’Italia di reintrodurre l’Imu sulla prima casa, ma unicamente “a carico delle famiglie a reddito elevato”. Una raccomandazione che “forse è specifica ma non nuova”, ha affermato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici. “Avevamo già espresso riserve nel 2016, in base a simulazioni che dimostravano che il beneficio di questa abolizione (l’Imu sulla prima casa) andava soprattutto ai redditi più alti”. Peraltro l’Italia ha sempre bisogno di un “consolidamento significativo” sui conti, ha aggiunto. La raccomandazione poi “è in linea con la nostra raccomandazione tipica di spostare peso delle tasse dal lavoro verso altre poste”, ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Immediata la replica dell’Italia. “Cambiare idea su una tassa cambiata da pochi mesi non è una buona idea”, ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Sono 4 le “raccomandazioni specifiche” che la Commissione europea invia all’Italia, con l’obiettivo di far ripartire l’economia. I temi sono quelli su cui gia’ nei precedenti appuntamenti con il semestre europeo Bruxelles aveva posto l’accento: la politica fiscale, la durata dei processi, i crediti deteriorati nel portafoglio delle banche, il mercato del lavoro. E’ sulla base delle risposte che Roma dara’ a queste raccomandazioni che, nel prossimo autunno, la Commissione rivalutera’ l’andamento dei conti pubblici e la riduzione del debito. Ecco, nel dettaglio, le quattro raccomandazioni.

FISCO L’Italia deve eseguire la propria politica di bilancio “in linea con le richieste del braccio preventivo del Patto di stabilita’ e crescita”: questo si traduce in uno “sforzo sostanziale di bilancio per il 2018”. Nel decidere un’azione di tale politica, “si dovrebbe considerare il raggiungimento di una posizione fiscale che contribuisca sia a rafforzare la ripresa in corso sia ad assicurare la sostenibilita’ delle finanze pubbliche italiane”. Inoltre, si deve “spostare il carico fiscale dai fattori di produzione su tasse meno deleterie per la crescita in modo neutro per i conti pubblici con azioni decisive per ridurre il numero e l’ampiezza delle spese fiscali, riformando il sistema del catasto e reintroducendo la tassa sulla prima casa per le famiglie ad alto reddito”. Infine, occorre “ampliare l’utilizzo obbligatorio della fatturazione e dei pagamenti elettronici”.

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GIUSTIZIA L’Italia deve “ridurre la lunghezza dei processi civili attraverso una gestione efficace dei casi e con regole che garantiscano la disciplina procedurale”. Deve anche “aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare modificando lo statuto delle prescrizioni”, e “completare le riforme del pubblico impiego e migliorare l’efficienza delle imprese pubbliche”. Ancora, “adottare tempestivamente ed attuare la legge sulla concorrenza e affrontare i restanti ostacoli alla concorrenza” stessa.

BANCHE L’Italia deve “accelerare la riduzione degli stock dei prestiti inesigibili (NPL) e aumentare gli incentivi per la sistemazione dei bilanci e la loro ristrutturazione, in particolare nel settore delle banche sotto controllo nazionale”. Serve anche l’adozione “di una revisione completa del quadro normativo per l’insolvenza e l’applicazione delle garanzie collaterali”.

LAVORO Coinvolgendo le parti sociali, l’Italia deve infine “rafforzare il contesto di contrattazione collettiva per consentire ai contratti collettivi di tenere meglio in considerazione le condizioni locali” e “garantire efficaci politiche attive del mercato del lavoro, facilitare l’assunzione di lavoro per il secondo lavoratore delle famiglie, razionalizzare la spesa sociale e migliorarne la composizione”.

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