L’ira del Salento sui Cinquestelle: “Traditori andate via”

L’ira del Salento sui Cinquestelle: “Traditori andate via”
28 ottobre 2018

Nel Salento esplode l’ira contro il Movimento 5 stelle dopo il via libera del governo al Tap, che i 5 stelle avevano promesso di bloccare. Bandiere del movimento bruciate in piazza, certificati elettorali stracciati, slogan al vetriolo, rifiuto dei politici che qui hanno raccolto valanghe di voti facendo campagna contro il gasdotto, a cominciare dalla pugliese Barbara Lezzi, ministra per il Sud: “Vattene dal Salento”, urlano i manifestanti che si sono ritrovati stamattina a San Foca di Melendugno, punto designato di approdo del Tap.

Leggi anche:
Re Carlo III riappare in pubblico con Camilla

Tra i No Tap delusi corre il passaparola: Salvini ha rispettato la parola sullo stop ai migranti, M5s ha tradito quella sul Tap. In piazza ci sono anche dieci sindaci del territorio, a cominciare da Marco Poti’, primo cittadino di Melendugno. E’ lui a dare voce a quello che si dice tra i manifestanti: “Il ministro Salvini, che fa parte di questo governo – afferma il sindaco – ha preso l’impegno di non fare entrare le navi nei porti italiani e lo ha mantenuto violando Trattato di Dublino, e in quel caso non ci sono soldi ma vite umane in gioco, mentre Di Maio e Conte non hanno il coraggio e la volonta’ di fermare quest’opera, definita giustamente una follia ingegneristica”.

Poti assicura che la battaglia contro il gasdotto non si ferma: “Continueremo a ricorrere in sede giudiziaria, sia amministrativa che penale. Ci sono tre o quattro indagini aperte su questo progetto da parte della Procura di Lecce, visto che si parla di legittimita’ dell’opera. Quindi, indagini in corso e incidente probatorio per la pericolosissima centrale di Melendugno. Noi faremo cio’ che ci consente di fare la Costituzione italiana, cioe’ manifestare, ricorrere alla magistratura e fare comprendere a che deve prendere decisioni che quest’opera e’ una follia e uno stupro per il Salento”. Oltre alla bandiera pentastellata, e’ stato dato alle fiamme anche il manifesto in cui i parlamentari grillini del Salento sono stati invitati a dimettersi.

Leggi anche:
Allarme astensionismo, Censis: in Italia trend in crescita

Non e’ a San Foca, ma si fa sentire su Twitter il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. E i toni sono durissimi: “La delusione che provo per il voltafaccia del M5S su Ilva/Tap e’ davvero devastante. Bugiardi e spregiudicati nel dire agli italiani: ‘che volete? Non sapevamo che cazzo stavamo a di”. E hanno anche consegnato i nostri voti progressisti alla Lega Nord”. Emiliano ribadisce: “Se spostiamo l’opera di 30 km a nord non c’e’ nessuna penale e nessun risarcimento. La localizzazione spetta al Governo italiano e neanche un metro di tubo e’ stato calato in mare o sul territorio italiano. Non ci sono pericoli di danni”. Le opposizioni colgono la palla al balzo: “Le promesse M5s si squagliano come neve al sole”, attacca l’azzurro Malan.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti