L’Italia ancora nel mirino dell’Ue: non in linea su deficit e debito. Conte: “Forniremo tutti i chiarimenti”

L’Italia ancora nel mirino dell’Ue: non in linea su deficit e debito. Conte: “Forniremo tutti i chiarimenti”
Il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici
22 ottobre 2019

“C’e’ un rischio di una deviazione significativa nel 2020 e negli anni 2019-2020 dallo sforzo di bilancio raccomandato”. Inoltre “l’Italia non rispetta il parametro della riduzione del debito nel 2020”. Mettendo nero su bianco, la Commissione europea ha inviato oggi al ministro italiano dell’Economia, Roberto Gualtieri, una lettera in cui si chiede di notificare entro il 23 ottobre “ulteriori informazioni sulla precisa composizione dei cambiamenti nel bilancio strutturale e degli sviluppi della spesa pubblica prospettati nel Documento programmatico di bilancio (Dbp, ndr) per il 2020”. “Queste informazioni – continua la lettera, a firma del vicepresidente della Commissione europea per l’euro, Valdis Dombrovskis, e del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici – ci aiuteranno a determinare se vi sia un rischio di deviazione significativa dagli aggiustamenti di bilancio raccomandati nel 2020 e nel passaggio fra il 2019 e il 2020”. “Le scriviamo per chiedere chiarimenti sul rispetto dei requisiti del ‘braccio preventivo’ del Patto di stabilità e di crescita da parte dell’Italia, con l’espansione di bilancio prevista per il 2020”, spiegano i due commissari nella lettera. Nel braccio preventivo del Patto ci sono tutti gli Stati membri che non sono stati sottoposti a procedura per deficit eccessivi. Il Dbp italiano, continua la lettera, “prospetta un cambiamento nel bilancio strutturale per il 2020 che comporta un peggioramento dello 0,1 per cento del Pil”, mentre la Commissione aveva raccomandato “un miglioramento strutturale dello 0,6 per cento del Pil”. Inoltre, il Dbp italiano “prevede una crescita nominale della spesa pubblica primaria dell’1,9 per cento, a fronte di una riduzione di almeno lo 0,1 per cento”, che aveva raccomandato la Commissione.

“Complessivamente, questi elementi sembrano non essere in linea con i requisiti di politica di bilancio che erano stati fissati dalla raccomandazione del Consiglio Ue del 9 luglio 2019, perché indicano un rischio di deviazione significativa nel 2020 e nel passaggio dal 2019 al 2020, dallo sforzo di bilancio raccomandato”, prosegue la lettera, aggiungendo inoltre che “il programma dell’Italia non rispetta il ‘benchmark’ della riduzione del debito nel 2020”. “Allo stesso tempo – continuano i due commissari – prendiamo nota della richiesta dell’Italia nel Dbp di usare la flessibilità prevista dal ‘braccio preventivo’ del Patto di stabilità per tenere conto dell’impatto sul bilancio di eventi imprevedibili. La Commissione europea, e più tardi il Consiglio, faranno una valutazione approfondita della richiesta, considerando i criteri per accedervi”, conclude la lettera della Commissione. Immediata la rassicurazione del governo giallorosso. “Forniremo tutti i chiarimenti a Bruxelles, non siamo preoccupati” afferma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “La lettera della Commissione Europea all’Italia era attesa e rientra nell’ambito di un normale dialogo fra le parti che non desta preoccupazioni”, spiegano invece dal Mef. “La Commissione chiede chiarimenti che il Governo si appresta a dare entro domani”. “La lettera prende nota della richiesta di flessibilita’ da parte del Governo italiano per eventi eccezionali e richiama la discussione, promossa anche dall’Italia, tenutasi nell’ultimo Eurogruppo del 9 ottobre sull’intonazione di bilancio (fiscal stance) dell’Eurozona”.

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LETTERA ANCHE PER BELGIO, FINLANDIA, PORTOGALLO, SPAGNA, FRANCIA

Anche Belgio, Finlandia, Portogallo, Spagna e Francia, come l’Italia, hanno ricevuto una lettera della Commissione europea per verificare la congruita’ dei loro piani di bilancio con le regole del patto di stabilita’. La Finlandia ha gia’ inviato la sua risposta, avendo ricevuto la lettera qualche giorno fa. Per il Belgio la ‘coppia’ Dombrovskis-Moscovici indica che per il 2020 il governo non ha previsto nuove misure (un nuovo esecutivo e’ ancora in fase di formazione) e a politiche invariate si profila un deterioramento strutturale del bilancio di 0,3% del pil mentre dovrebbe garantire un aggiustamento dello 0,6% del pil. Di qui il rischio a prima vista di una deviazione significativa nel 2020 e negli anni 2019-2020 dallo sforzo di aggiustamento richiesto. Le proiezioni del debito per il 2020 non assicura il rispetto del parametro del debito. Di qui la richiesta di presentare una bozza di bilancio aggiornata. Anche la Francia dovra’ rispondere ai chiarimenti richiesti da Bruxelles entro domani. La Commissione chiede precisazioni sul rispetto dello sforzo di bilancio: non e’ previsto in termini strutturali l’anno prossimo a fronte di una richiesta dello 0,6% del pil. Il tasso di aumento della spesa pubblica sara’ del 2,6% contro un tetto raccomandato dell’1,2%. C’e’ il rischio ‘di uno scarto significativo’ rispetto allo sforzo di bilancio richiesto.

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Non solo la Francia non rispetterebbe anche il ritmo di riduzione del debito. Anche per Parigi, Dombrovskis e Moscovici sottolineano che la valutazione finale sara’ fatta tenendo conto ‘dello spirito delle discussioni sulla situazione economica e della politica di bilancio della zona euro fatte il 9 ottobre’. Per il Portogallo la Commissione indica che si prevede un deterioramento del bilancio strutturale per lo 0,2% del pil e che il progetto di bilancio non rispetta il requisito di aggiustamento pari allo 0,5% del pil. Il tasso di crescita della spesa e’ superiore a quanto indicato dalla Ue. Di conseguenza esiste un rischio di deviazione significativa nel 2020 e nei due anni 2019-220 dallo sforzo richiesto. Lisbona e’ invitata a presentare ‘quanto prima’ una versione aggiornata della bozza di ‘finanziaria’: il secondo governo Costa ha appena cominciato il suo mandato. Quanto alla Spagna, paese che sta per tornare alle urne, Bruxelles indica che Madrid ‘sottoponga quanto prima un progetto di bilancio aggiornato’. A politiche invariate si registra solo un miglioramento dello 0,1% del deficit strutturale invece dello 0,65% richiesto. Bruxelles aveva poi chiesto nei giorni scorsi alla Finlandia chiarimenti sull’espansione di bilancio: secondo Helsinki c’e’ un peggioramento del bilancio strutturale di 0,1%, per Bruxelles un miglioramento di 0,1%. Troppo alto per Bruxelles l’aumento della spesa. La Finlandia ha gia’ risposto.

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