A Londra vince Sadiq Khan, primo sindaco musulmano in una capitale europea

A Londra vince Sadiq Khan, primo sindaco musulmano in una capitale europea
7 maggio 2016
Sadiq Khan con la moglie

Sadiq Khan con la moglie

Sadiq Khan, è stato eletto nuovo sindaco di Londra con il 57% delle preferenze. Secondo i risultati definitivi delle elezioni nella capitale britannica, l’esponente laburista di origini pachistane ha ottenuto 1.310.143 voti, contro le 994.614 preferenze andate al suo avversario conservatore Zac Goldsmith. Khan è così il primo musulmano a guidare una delle più grandi capitali dell’Occidente. “Questa elezione non è avvenuta senza polemiche, e sono orgoglioso che Londra abbia scelto oggi la speranza, invece della paura, l’unità e non la divisione”, ha dichiarato Khan dopo l’annuncio dei risultati a City Hall, tra gli applausi e le acclamazioni dei suoi sostenitori. “La paura non porta maggiore sicurezza, ci rende solo più deboli. E la politica della paura, semplicemente, non è la benvenuta nelal nostra città”, ha aggiunto Khan, che ha vinto le elezioni al termine di una campagna durante la quale è stato accusato dai suoi avversari politici, e dallo stesso premier David Cameron, di legami con estremisti islamici, che il sindaco eletto ha sempre negato. jeremy-corbyn-labour-leadership-election All’ascesa di Khan fa da contrappeso l’inizio del declino del suo segretario, quel Jeremy Corbyn (foto) che non solo vede trionfare nella capitale un uomo lontanissimo dalle sue posizioni vetero-marxiste ma e’ costretto a registrare la perdita totale della Scozia, una volta feudo elettorale del Labour. “Non vedo l’ora di collaborare con te per una Londra piu’ giusta”, ha twittato al collega primo cittadino Corbyn, che rompendo con la tradizione dell’immediata assunzione di responsabilita’ dei leader politici britannici per le sconfitte, ha annunciato che non si dimettera’. Sembra che non lo turbi il fatto che in Scozia il Labour e’ passato da secondo partito al parlamento semi-autonomo di Edimburgo a occupare la terza posizione per numero di seggi, 24, contro i 31 dei Tory e i 63 dello Scottish National Party, che tuttavia non e’ riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta (65 seggi). La leader indipendentista dell’Snp, Nicola Sturgeon, ha parlato comunque di “storica vittoria”, soprattutto per la riconferma della formazione, che nel 2014 porto’ gli scozzesi a votare al referendum, poi fallito, per l’indipendenza. Ma con 63 seggi conquistati su 129, l’Snp ha perso la maggioranza assoluta. Si votava anche in Galles e in Irlanda del Nord, sempre per i parlamenti nazionali, cosi’ come si votava per due seggi del parlamento di Westminster con due elezioni suppletive (una dovuta alle dimissioni del deputato, l’altra alla morte del titolare del seggio), in diversi consigli comunali e persino per i commissari di polizia in 40 diversi distretti, grazie a una riforma che da qualche anno ha reso elettive queste cariche.

33135-david-cameronKhan, ex uomo forte dell’entourage dell’allora leader del partito Ed Miliband, ha raccolto la maggioranza dei voti dei londinesi, e si accinge a prendere il posto che fu del conservatore e vulcanico Boris Johnson, sempre piu’ proiettato nella politica nazionale e nella competizione, anche in chiave pro-Brexit, con il leader dei Tory e primo ministro, David Cameron (foto). In generale, due erano tuttavia le grandi sfide legate a queste elezioni. La prima era quella della tenuta del Labour, dopo la nomina di Jeremy Corbyn a leader del partito, una nomina che ha creato non pochi mugugni per il suo essere molto a sinistra. La seconda sfida e’ quella della Brexit, per la quale i britannici voteranno il prossimo 23 giugno. Con un sindaco decisamente europeista come Khan, i risultati del referendum sull’eventuale divorzio da Bruxelles potrebbero infatti essere legati agli elettori londinesi. E a livello nazionale non dovrebbe nemmeno preoccupare il relativo successo alle elezioni di giovedì dell’Ukip di Nigel Farage, la formazione euroscettica che e’ alleata del Movimento Cinque Stelle italiano all’Europarlamento.

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Forse il vero punto di forza di Kahn e’ stato proprio lo schierarsi apertamente contro la ‘Brexit’ laddove buona parte della classe dirigente laburista, Corbyn in primis, ha mantenuto un approccio tentennante per timore di allontanare gli elettori euroscettici, che si sono pero’ comunque rivolti altrove. Come Boris Johnson, anche Goldsmith si era espresso a favore dell’addio di Londra a Bruxelles. Quindi agli elettori si e’ presentata una scelta chiara: con Khan in Europa, con Goldsmith fuori. Difficile pensare che le centinaia di migliaia di cittadini comunitari che vivono nella metropoli inglese abbiano optato per la seconda scelta. I voti degli italiani, dei francesi, dei polacchi e dei lituani che risiedono a Londra saranno stati in larga parte per Kahn. Nell’appello a “far vincere la speranza contro la paura” che Khan lanciato agli elettori c’era quindi anche una scelta europeista esplicita, esplicita almeno quanto la posizione pro-Brexit di Boris Johnson. Due personalita’ diversissime che hanno in comune l’ambizione. E quindi l’auspicio di ritrovarsi, tra cinque anni, a combattere per la poltrona di primo ministro. Nel caso, sara’ un bel match.

CHI E’ SADIQ KHAN E’ nato a Londra l’8 ottobre 1970. Avvocato difensore dei diritti umani e membro di una famiglia di immigrati pakistani, è entrato ai Comuni nel 2005. Nella sua carriera legale, si è specializzato in azioni contro la polizia, diritto del lavoro ed in materia di discriminazione, recensioni giudiziarie, inchieste e criminalità. Dopo le dimissioni di Gordon Brown come capo del partito Laburista, Khan ha gestito la campagna di Ed Miliband. Nel mese di ottobre 2010, è stato eletto nel governo ombra, ed Ed Milliband lo ha nominato segretario di Stato prospettico per il ministero della Giustizia. L’11 settembre 2015 ha vinto le primarie del partito Laburista nella corsa alla carica di sindaco di Londra. (con fonte Agi)

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