Maggioranza spaccata, Pd in fibrillazione e bocche cucite. Ncd minaccia, a rischio la ‘manovrina’

Maggioranza spaccata, Pd in fibrillazione e bocche cucite. Ncd minaccia, a rischio la ‘manovrina’
14 settembre 2016

parlamentosiciliano260Giornata di fiacca all’Ars, dove l’Aula si e’ riunita solo per stabilire il rinvio dell’esame della legge sulla panifcazione che doveva iniziare oggi il suo iter con la discussione generale. Nessuna riunione nella maggioranza, nessuna convocazione del Pd, ne’ un ammonimento da parte del governo o del presidente della Regione sui fatti avvenuti ieri a Sala d’Ercole dove la manovrina finanziaria e’ stata impallinata su ben quattro dei suoi articoli cardine grazie al voto contrario della maggioranza e all’ostruzionismo delle opposizioni e che sembra destinata alla stessa fine domani, quando tornera’ all’esame del parlamento a partire dalle 11. Forti fratture nei partiti della compagine di governo sono emerse dai numeri del voto di ieri: sull’articolo 21 della manovrina (social housing), dopo l’invito ad approvare del capogurppo Udc Mimmo Turano, i voti a favore sono stati solo 3, su 5 esponenti dell’Udc presenti in Aula e ben 40 contrari. Una voragine nella maggioranza che non ha destato alcuna reazione politica e su cui e’ calato solo il silenzio. E i parlamentari di Ncd? Da tempo ormai minacciano di uscire dalla maggioranza e di lasciare l’intesa con Udc se non si attuano le riforme: ieri al momento del voto hanno ritirato le tessere.

Nei corridoi dell’Ars nessuno del Pd, di cui erano assenti 8 parlamentari, vuole rilasciare dichiarazioni, ma sembra che il clamoroso “non voto” al testo di assestamento del bilancio approvato in commissione, sia dovuto ad una mancanza di coordinamento, al fatto che ciascuno abbia votato come riteneva opportuno, senza alcun input politico, ne’ nel merito del provvedimento. Nessuno scontro sul testo, e’ il mantra che recitano, ma senza esporsi a dichiarazioni pubbliche. Il fatto che manchi un momento di coordinamento all’interno dei partiti della maggioranza non e’ una novita’, ma potrebbe domani mandare all’aria l’approvazione della manovrina che contiene norme di emergenza per la Sicilia, dall’housing sociale, articolo ormai bocciato, che avrebbe fatto entrare nelle casse della regione 120 milioni di euro di fondi Gescal, ai finanziamenti per gli allievi disabili, le scuole paritarie, i dipendenti delle ex province, i consorzi di bonifica. Singolare anche l’apporto delle opposizioni che hanno bocciato la norma che finanziava il consorzio agrario di Palermo, fortemente voluta da Fi e Cp in commissione bilancio. L’esame della mini finanziaria riprenderà, come detto, domani mattina alle 11. “La maggioranza ritrovi un minimo di coesione, se si prosegue con questo disordine e con questa assenza continua dall’Aula l’Ncd prendera’ posizioni autonome, non condividiamo piu’ queste uscite-suicidio della maggioranza”, commenta il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, commentando l’esito della seduta d’Aula di ieri dove l’Ars ha bocciato ben 4 degli articoli chiave della mini finanziaria, facendo andare sotto la maggioranza in piu occasioni. (foto, Alice Anselmo, capogruppo Pd)

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