Meloni, guardiamo anche ai delusi di M5s e Pd

Meloni, guardiamo anche ai delusi di M5s e Pd
Giorgia Meloni
30 settembre 2019

Le dichiarazioni di Berlusconi (“Lega e fascisti li abbiamo costituzionalizzati noi”), vengono commentate da Giorgia Meloni in un’intervista al Corriere della Sera: “Non so bene a cosa si riferisca Berlusconi con le sue etichette, certo non a FdI – dice la presidente di Fratelli d’Italia, diventato, secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, secondo partito nella coalizione -. Mi paiono dichiarazioni di chi e’ in chiara difficolta’, posso comprendere…”. Per lei “ben venga il tavolo per coordinare l’opposizione e un vertice, credo la prossima settimana, per decidere sulle Regionali. Guardando anche a quegli elettori M5S delusi per il patto col Pd come a chi ha votato sinistra pensando stesse con i deboli”. L’offensiva di Renzi sul centrodestra e’ “un fenomeno consistente nel Palazzo ma non nella Nazione”.

Renzi “che dice tutto e il contrario, e tradisce, non piace. E infatti ruba nulla al centrodestra e a FI, ma semmai al Pd, per voti di ‘struttura’. Non ci preoccupa”. Meloni non e’ interessata alle risse ma “a far crescere FdI, restando con i piedi per terra”. Questo governo “doveva nascere per disinnescare la clausola di salvaguardia dell’Iva, ma gia’ parlano di un aumento generalizzato con sconto se si paga con carte e bancomat” e su un tema come lo ius soli al quale “un’ampia maggioranza degli italiani e’ contraria, prima ci si presenta alle elezioni dichiarando le proprie intenzioni, poi si legifera o e’ un imbroglio”.

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Per questo “raccoglieremo le firme a Montecitorio per chiedere a Mattarella di non promulgare la legge, o ci batteremo per un referendum abrogativo”. Inoltre “abbiamo sottoscritto la proposta per un maggioritario all’inglese anche se preferisco una legge con premio di maggioranza. Ma serve l’elezione diretta del capo dello Stato, dal quale discende tutto. Con gli alleati vanno condivise queste grandi battaglie, e con chiarezza: vogliamo un patto anti-inciucio”. Al governo “dobbiamo arrivare preparati, ascoltando il mondo produttivo, le categorie, i lavoratori”.

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