Mondiale 2022 al Qatar, Platini fermato vicino Parigi per presunta corruzione

18 giugno 2019

L’ex presidente dell’Uefa, Michel Platini, e’ stato fermato per una presunta corruzione per l’assegnazione al Qatar della sede dei Mondiali di calcio 2022. L’ex fuoriclasse della Juventus è stato arrestato questa mattina, nei locali dell’Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria francese, a Nanterre. L’ex presidente della Uefa è indagato nel quadro delle indagini sulla controversa assegnazione al Qatar dell’organizzazione del Mondiale nel 2022. L’ex segretario generale dell’Eliseo, Claude Gueant, è a sua volta ascoltato sotto la status di “sospetto in libertà”. La Procura nazionale finanziaria indaga su “presunti fatti di corruzione attiva e passiva di persone che non esercitano cariche pubbliche”, ha precisato Le Monde. Un’ex consigliera di Nicolas Sarkozy, Sophie Dion, è stata a sua volta arrestata nel quadro di questa inchiesta.

Intanto, una nota diramata dai collaboratori di Platini, fa sapere che l’ex calciatore fuoriclasse “non ha assolutamente niente da rimproverarsi e afferma di essere totalmente estraneo ai fatti”. “Non si tratta in alcun modo di un arresto – prosegue il comunicato – ma viene ascoltato come testimone, in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone ascoltate possano accordarsi fuori dalla procedura”. Lo staff dell’ex presidente della Uefa, precisa inoltre, che “Platini si esprime serenamente e in modo preciso, risponde a tutte le domande, comprese quelle sulle condizioni di assegnazione di Euro 2016, e ha fornito spiegazioni utili”, aggiunge il comunicato. L’ex campione della Juventus “e’ assolutamente fiducioso” sul seguito della vicenda, conclude la nota.

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“Preoccupante”, invece, definisce la Fifa la notizia del fermo di polizia e interrogatorio al quale e’ stato sottoposto Michel Platini. “Siamo a conoscenza del fatto ma non conosciamo i dettagli della inchiesta” francese, precisa la Fifa, che sceglie dunque al momento la linea della cautela ma anche della collaborazione. La Fifa “ribadisce il suo pieno impegno a cooperare con le autorita’ in ogni paese del mondo dove indagini sono in corso in relazione al calcio”. Per Sepp Blatter, “e’ una grandissima sorpresa, e’ una cosa di cui si era gia’ parlato. Non so perche’ si torna all’improvviso su questa storia”. L’ex presidente della Fifa, in un’intervista a L’Equipe torna ad insistere sul ruolo determinante avuto dalla Francia nell’attribuzione dell’organizzazione dei mondiali 2022 al Qatar.

In merito ai fatti, Platini, che aveva già indicato di aver dato al Qatar il suo voto il 2 dicembre 2010 per l’organizzazione della Coppa del Mondo 2022, era stato ascoltato come testimone nell’ambito di questa inchiesta nel dicembre 2017. Gli era stato in particolare chiesto conto di un pranzo organizzato all’Eliseo il 23 novembre 2010, cui aveva partecipato insieme al presidente dell’epoca Sarkozy, al principe ereditario del Qatar (Tamin Ben Hamad al Thani) e a Claude Gueant (all’epoca segretario generale dell’Eliseo. Platini aveva ammesso di fronte agli inquirenti di aver avuto la percezione in occasione di questo contesto di un “messaggio subliminale” che lo invitava a votare per il Qatar per l’organizzazione del Mondiale 2022 mentre in precedenza il suo orientamento era verso gli Stati Uniti, chiarendo però che Sarkozy non gli aveva “imposto nulla”.

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“Volevo anche che la Coppa del mondo fosse organizzata in un Paese e in una parte del mondo che non l’avevano mai ospitata. Ho sempre agito in modo trasparente, chiamando Sepp Blatter (all’epoca presidente della Fifa), subito dopo il pranzo, per informarlo della presenza del principe e del primo ministro del Qatar all’Eliseo, e più tardi, rivelando alla stampa il mio voto per il Qatar”, si è giustificato.

Condannato a quattro anni di sospensione dalla FIFA e quindi scagionato dai tribunali svizzeri per la vicenda del pagamento presumibilmente “indebito” di 2 milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro) che gli aveva corrisposto Blatter nel 2011, l’ex numero 10 della nazionale francese e della Juventus aveva annunciato all’inizio di giugno il lancio di procedimenti giudiziari contro “tutti coloro che hanno fomentato un complotto per non farmi diventare presidente della Fifa”. Visto che scadrà a ottobre 2019, la sospensione di Platini gli aveva impedito di candidarsi alle ultime elezioni alla presidenza della Fifa vinte il 5 giugno da Gianni Infantino, ex segretario generale della UEFA e attualmente presidente in carica.

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