Cibo, musica e il mondo fuori: come cambia l’idea di villaggio

18 giugno 2019

Il video della nuova hit di Takagi & Ketra, “Jambo” è stato girato nel Bravo Club di Kiwengwa a Zanzibar, e Alpitour è stata partner di Sony Music nel progetto. Ma l’idea di allargare il campo dell’offerta dei villaggi va oltre la specifica collaborazione con i due celebri produttori.

Ne abbiamo parlato, nel Tanka Village di Villasimius dove “Jambo” è stata lanciata, con Gianmaria Patti, brand manager di Bravo Club. “All’interno del progetto di sviluppo di Bravo Club – ha spiegato ad askanews – abbiamo cercato di costruire, a fianco di ciascuno degli elementi fondamentali della vacanza, e quindi delle emozioni, un contenuto con una partnership importante. Questo è iniziato con il progetto di Simone Rugiati, che è legato alla parte di food di Bravo Club, che ha firmato i nostri primi piatti. Il lavoro che abbiamo fatto con Sony Music è la prosecuzione per quanto riguarda tutto ciò che è il mondo musicale. La musica e le emozioni sono un contenuto centrale per tutte quelle che sono le nostre attività, perché il contenuto principale che facciamo in villaggio è emozionare le persone”.

Con l’intento, per il gruppo torinese, di apportare ai villaggi una sorta di nuova filosofia, in dialogo più forte con il luogo che li ospita. Di questo ci ha parlato Elena Usilla, responsabile del Corporate consumer marketing di Alpitour. “Takagi e Ketra – ci ha detto – hanno un approccio che abbiamo sposato da subito, che è quello non solo di riprendere la dimensione di vacanza e villaggio, ma quello di portare anche la musica all’interno della destinazione, in mezzo alle persone che vivono in mezzo alla destinazione. E’ esattamente quello che stiamo cercando di fare anche con Bravo, ossia tirarlo fuori da una dimensione puramente ed esclusivamente di villaggio con animazione e intrattenimento e allargarlo a esperienza a 360 gradi. Quindi far scoprire al nostro cliente anche tutto quello che ruota intorno al villaggio”. Anche questo è un modo per provare a capire come cambia il turismo nel XXI secolo e come i grandi tour operator siano a loro volta chiamati a mutare pelle in continuazione.

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