L’affondo di Moscovici: rispetto voto referendum, ma in Italia servono riforme

L’affondo di Moscovici: rispetto voto referendum, ma in Italia servono riforme
8 ottobre 2016

Rispetto per il voto degli italiani al referendum, ma in Italia “c’è bisogno di riforme”. Lo ha precisato il commissario Ue agli Affari Economici e Monetari Pierre Moscovici, in una intervista alla rete televisiva Class Cnbc. “C’è un’ampia gamma di scelte per chi vota in Italia – ha osservato – e non intendo mostrare alcuna simpatia. Ho le mie simpatie come membro di una famiglia politica in Europa ma non è il mio punto. Noi – ha proseguito – osserviamo la situazione attentamente. E’ il popolo italiano che deve fare le sue scelte, ma come ho già detto c’è bisogno di riforme forti in Italia e tali riforme sono anche collegate alla struttura dell’economia, del sistema giudiziario e anche alla struttura istituzionale perché quando le istituzioni funzionano bene e sono capaci di mostrare chiare scelte allora ti senti più forte. Non sta a me commentare (la situazione politica italiana, ndr), non sono un elettore italiano, sono un elettore francese. E rispettiamo sempre il voto. Ma quando guardiamo alla Brexit, per esempio. C’è stato un referendum e un voto che dev’essere rispettato ma che è anche deplorevole. Sta agli italiani decidere quali sono i loro interessi”.

Moscovici ha tenuto anche a precisare il senso delle sue affermazioni sulla flessibilità possibile anche sulle spese sostenute per l’accoglienza dei migranti e per il terremoto. “Non è una questione di semaforo verde (da parte della Commissione Ue, ndr). L’Italia è una delle principali economie dell’Eurozona e uno dei principali partner e membro fondatore e vogliamo un’Italia forte, al cuore dell’Europa. Abbiamo come sempre bisogno dell’Italia come sempre alla testa del convoglio europeo e non consegnata a forze populiste o contrarie all’Europa o all’Euro”. Alla richiesta di chiarimenti sulle sue affermazioni sui populisti italiani, Moscovici ha risposto: “Coloro che dicono agli italiani che l’euro non è nel loro interesse e che l’Europa non è il loro futuro sbagliano. Promettono un futuro all’interno dei confini nazionali, e con un’Italia che sarebbe veramente confinata e troppo piccola. Siamo in un mondo complesso e al centro del sistema finanziario, come si vede in questi incontri al Fondo Monetario. E nel mondo complesso nel quale ci troviamo abbiamo bisogno di avere grandi esempi politici. E il fatto di appartenere all’Europa e di essere un partner forte dentro l’Eurozona costituisce un asset importante. L’Italia è un asset per l’Europa e per l’euro e l’Europa è un asset per l’Italia”.

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