Nazionale, Evani: “Sarebbe brutto non chiudere primi”

Nazionale, Evani: “Sarebbe brutto non chiudere primi”
Alberigo Evani
18 novembre 2020

“Mancherà Dzeko, ma ci sono altri giocatori importanti. Ci siamo costruiti la possibilità di arrivare primi nel girone e sarebbe brutto non centrare l’obiettivo, ma loro non ci regaleranno nulla”. Alberigo Evani mette in guardia la Nazionale che oggi giocherà a Sarajevo l’ultimo impegno della Nations League con l’obiettivo di diventare primi nel girone e ospitare le Final Four il prossimo anno in Italia. La formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella vincente contro la Polonia: “Florenzi e Belotti? Se non ci saranno particolari problemi saranno della gara, non credo cambierà molto”.

Sull’assenza di Mancini in una serata decisiva dice: “Anche Roberto avrebbe avuto piacere di essere qua. È è molto dispiaciuto, noi cercheremo di fare pesare il meno possibile la sua assenza. Abbiamo fatto tanti sacrifici, ci siamo costruiti la possibilità di arrivare primi nel girone. Sarebbe brutto non centrare l’obiettivo, ma dovremo guadagnarcelo. Sappiamo di affrontare una squadra che non ci regalerà nulla, sebbene sia ultima in classifica. Tutti ci tengono a fare bella figura, soprattutto quando affrontano una squadra importante come l’Italia. Dovremo essere attenti”. Per Evani non c’è rischio appagamento: “Vorremmo ottenere questo risultato e faremo di tutto, ma se così non fosse questa squadra è comunque proiettata in alto. Vedremo se ci troveremo ad affrontare queste nazionali forti, sarà bello vedere quanta distanza c’è. Magari siamo alla pari, forse anche sopra, ma il nostro problema al momento si chiama Bosnia”.

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Sul rapporto coi club: “Non sarebbe una rivincita nei loro confronti. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio con i giocatori che vengono qui con entusiasmo. Noi non siamo fatti per fare polemica, è vero che purtroppo quando vengono da noi i calciatori ci sono delle squadre a cui viene a mancare quasi tutto l’organico, perché non ci sono solo gli italiani. Si trovano a rischiare qualche infortunio, qualche giocatore più affaticato. Credo però che alla fine sia un vantaggio per tutti, perché tutto il movimento ne trae beneficio. I loro giocatori hanno più valore quando giocano in nazionale”.

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