‘Ndrangheta e gestione rifiuti, 13 indagati a Reggio Calabria

9 giugno 2020

Bufera sulla società che si occupa della gestione dei rifiuti a Reggio Calabria, oltre che della rete stradale della Città Metropolitana. Per la Avr s.p.a., che ha impianti e appalti in diverse regioni italiane, è stata disposta l’amministrazione giudiziaria, insieme con altre due società, in seguito ad una indagine dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria con l’aiuto del Reparto Operativo Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma e il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

13 gli indagati fra cui due dipendenti di Avr per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa, 8 amministratori pubblici di varie istituzioni reggine, fra cui il vicesindaco del Comune di Reggio Calabria, e l’assessore ai trasporti della Regione, tutti indagati a vario titolo, in concorso con l Amministratore delegato ed altri responsabili della Avr.

Secondo gli inquirenti la società aveva stabili rapporti con imprenditori appartenenti o collegati a cosche di ‘ndrangheta, ne agevolava le imprese, operando “col gradimento delle cosche” e garantendo “la prosecuzione ed espansione di tali sistemi di potere che governano il territorio”. Una “permeabilità “non solo “agli interessi mafiosi” sostengono gli inquirenti ma anche a quelli “della cosiddetta cattiva politica”, grazie a rapporti di scambio con amministratori pubblici che così ottenevano consenso elettorale anche tramite assunzioni mirate e una gestione clientelare delle politiche aziendali.

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