Netanyahu, io al governo oppure c’e’ il pericolo arabi. Israele ancora nel caos dopo il voto

18 settembre 2019

Quadro incerto e probabili lunghi negoziati in vista in Israele dopo le elezioni di ieri per il rinnovo della Knesset, che lascia Benjamin Netanyahu e il rivale Benny Gantz nella posizione di aspiranti futuri premier senza una chiara formula per la creazione di una coalizione, necessaria per governare. I risultati ancora parziali dello spoglio riportati da Haaretz nella tarda mattinata israeliana indicano che sia Likud di Netanyahu che il Kahol Lavan (Blu-Bianco) dell’ex generale Gantz sono bloccati in un assoluto testa a testa, con 33 seggi ciascuno. Nell’assenza di una maggioranza dopo le seconde elezioni quest’anno, il partito di destra dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman (9 seggi) prenota il ruolo di ago della bilancia, ma potrebbe essere determinante anche la Lista araba unita di Ayman Odeh, accreditata dagli exit pool di 13 seggi nella nuova Knesset.

Gantz ha lanciato il corteggiamento di entrambi i partiti: ha concordato un incontro con Odeh “a breve” e si è detto pronto a raccogliere l’invito al confronto per un governo di coalizione lanciato dall’ex ministro Avigdor Lieberman, leader del partito di destra Israel Beytenu, su cui punta chiaramente Netanyahu. Il premier in carica nel suo discorso dopo i primi risultati ha evitato di parlare di vittoria elettorale – come non ha evocato una possibile sconfitta. “Nei prossimi giorni, avvieremo negoziati per formare un governo forte, sionista, per evitare un pericoloso governo anti-sionista”, ha detto Netanyahu riferendosi all’avversione degli arabi al sionismo. Gantz ha invece lanciato un messaggio per un governo di unità, rivolgendosi a esponenti del Likud ma non a Netanyahu in persona. E ha sottolineato comunque che era necessario attendere i risultati finali. Secondo Haaretz, che cita fonti della Commissione elettorale, con lo spoglio arrivato al 90% delle schede, il Likud con 31 seggi è dietro la lista di Gantzi attestato al primo posto con 32 seggi.

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Intanto, in una riunione del Likud , Netanyahu ha affermato che adesso “ci sono solo due possibilita’: o un governo guidato da me, oppure un governo pericoloso per il Paese che si appoggi sui partiti arabi anti-sionisti. Faremo il possibile – ha detto il premier uscente – per impedire che sia varato un governo cosi’ pericoloso”. Lo stesso premier israeliano ha fatto sapere che non si rechera’ a New York la prossima settimana per partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu a causa delle circostanza politiche che si sono venute a creare alla luce delle elezioni in patria. Al posto di Netanyahu, prendera’ la parola all’Assemblea generale dell’Onu il ministro degli Esteri, Yisrael Katz.

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