Nintendo e Amazon, il Covid non frena la corsa dei big del Web

Nintendo e Amazon, il Covid non frena la corsa dei big del Web
14 ottobre 2020

Se la grande manifattura con la pandemia ha subito un calo dell’11% nel primo semestre 2020, i colossi del Web e del software hanno spinto sull’acceleratore, mettendo a segno una crescita del fatturato del 17% rispetto allo stesso periodo del 2019. Non si è fermata neanche la corsa degli utili (+16,6%), con il record di 18 milioni di euro di profitti netti al giorno, quasi quattro volte di più rispetto alle multinazionali manifatturiere. Nei primi sei mesi dell’anno è aumentata anche la liquidità, con un ritmo medio di +11 miliardi al mese, raggiungendo 589 miliardi a fine giugno. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Area Studi di Mediobanca sui giganti del WebSoft.

A livello dei singoli gruppi, nel primo semestre si è registrata l’impennata dei ricavi di Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%) e Salesforce (+29,5%). Seguono tre cinesi: Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). Segno negativo per Uber (-7,7%), Expedia (-51,8%) e Booking (-56,4%). A dimostrazione che la crisi provocato dal Covid-19 ha influenzato in modo differente i ricavi del settore: da una parte c’è stato un boom dell’e-commerce (+31,3%), del fintech (+26,1%), della sottoscrizione di abbonamenti (+24,6%) e dell’offerta di servizi cloud (+22,2%); dall’altro si è avuta una riduzione dei ricavi legati alla sharing mobility (-22,6%) e delle vendite online di viaggi e prenotazioni di alloggi (-50,8%). Nei primi nove mesi del 2020 la capitalizzazione dei colossi del Web e del software è aumentata del 30,4% (-6% per le multinazionali della manifattura). A fine settembre il podio della Borsa è occupato da Microsoft (1.357 mld), Amazon (1.345 mld) e Alphabet (852 mld).

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Pre-Covid, nel 2019, il fatturato aggregato dei 25 giganti del WebSoft ha toccato quota 1.014 miliardi di euro, pari all’8% del giro d’affari totale delle multinazionali industriali mondiali. Lo scorso anno i ricavi sono cresciuti a ritmi di oltre 10 volte superiori a quelli della grande manifattura (+118,3% nel quinquennio 2015-19 rispetto al +10% delle multinazionali manifatturiere). Il mercato è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano circa la metà dei ricavi aggregati WebSoft. Amazon (249,7 mld), in prima posizione dal 2014, ne rappresenta da sola un quarto.

Volano anche gli utili, pari nel 2019 a 146 miliardi, con un incremento medio annuo del 24,1% ((la grande manifattura è ferma al +0,6%). Nel 2019 ogni gigante WebSoft ha mediamente prodotto 16 milioni di utili netti al giorno (erano 7 milioni nel 2015), per un totale di 480 miliardi di profitti cumulati nell’ultimo quinquennio. Meno positivi i dati sulla redditività industriale: nel 2019 l’ebit margin si attestava al 16,3%, registrando un calo di 1,6 punti percentuali sul 2015. A fine 2019 la forza lavoro delle WebSoft era di 2,2 milioni di persone in tutto il mondo, facendo segnare un incremento di 1 milione di unità rispetto al 2015 (+90,6%, di gran lunga superiore al +3,8% della grande manifattura), di cui +567 mila dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 798mila a fine 2019. A fine 2019, a livello di capitalizzazione i giganti del WebSoft valevano oltre otto volte l’intera Borsa italiana e quasi il triplo di quella tedesca.

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