Nitto Palma, Alfano è un opportunista non un credulone

2 maggio 2014

“Da qualche giorno, in un crescendo rossiniano forse dovuto alla prossima competizione elettorale, l’onorevole Angelino Alfano, uso un eufemismo, e’ profondamente critico nei confronti del presidente Berlusconi e della storia politica di Forza Italia-Popolo della Liberta’. Una storia della quale l’onorevole Alfano e’ stato uno dei massimi protagonisti nei suoi vari ruoli: segretario particolare (o qualcosa del genere), coordinatore regionale della Sicilia, Ministro della Giustizia, Segretario Politico Nazionale, vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno. Ruoli rivestiti per le capacita’ intraviste dal Presidente Berlusconi, come plasticamente rappresentato da quella mano sulle spalle che il Presidente Berlusconi gli pose quando, in assenza di qualsivoglia congresso, e nel desiderio di indicare il suo successore, ne propose la nomina a segretario nazionale”. E’ un fiume in piena, il senatore di Forza Italia, Francesco Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia, sferrando una serie di attacchi al leader Ncd Angelino Alfano.

“Il tutto in un lungo periodo di storia politica nel corso della quale l’onorevole Alfano, forse perche’ distratto dai suoi molteplici incarichi, e non per strumentale ingenuita’, non ha mai avuto un dubbio o un sia pur minimo cedimento. Oggi  – prosegue Nitto Palma – si autoaccusa di essere stato un credulone, non un opportunista, e cosi’, singolarmente, proprio in campagna elettorale, si appalesa ingenuo agli elettori. I quali dovranno decidere se prestare il loro consenso, non tanto ad un opportunista (dice di non esserlo) o a un ingrato (l’ingratitudine appartiene al mondo dell’etica e non della politica), ma ad un autodichiaratosi credulone. Non altro. Qualcuno potra’ dubitare che la scissione del Nuovo Centro Destra sia avvenuta nel solo interesse del Paese e non per poco nobili questioni di interesse personale? Anche se, fermo restando l’assunto, mi chiedo come mai, fino alla sera prima del Consiglio Nazionale, si sarebbe potuto evitare la scissione assegnando ad Alfano & co. un posto di coordinatore nazionale con la garanzia di un certo numero di candidature sicure alle prossime politiche?” In altri termini, continua il senatore, “fermo restando l’assunto, mi chiedo: che c’entrano le questioni di comando di un Partito con il superiore interesse del Paese? Infine, ove richiesto, tra l’onorevole Alfano e la dottoressa Berlusconi, sceglierei quest’ultima, la quale in questi anni, invece di passare dai banchi di scuola alla politica, ha mostrato le sue capacita’ assolvendo alle delicatissime responsabilita’ d’impresa a lei affidate”.

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