NON PARTECIPIAMO PIÙ A EUROVISION | Si ritirano per sempre in protesta con l’organizzazione: perso un altro paese
Eurovision - (video) - IlFogliettone.it
Uno degli storici partecipanti alla kermesse internazionale ha minacciato di ritirarsi per sempre se le cose non cambieranno.
L’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest, ospitata nella suggestiva cornice di Basilea, si è conclusa con la vittoria dell’Austria. A portare a casa il trofeo è stato JJ, nome d’arte di Johannes Pietsch, con il brano “Wasted Love”, un potente mix tra pop e lirica che ha conquistato sia le giurie professionali (258 punti) sia il televoto (178 punti), per un totale di 436 punti. Per l’Austria si tratta della terza vittoria nella storia della competizione, dopo quelle del 1966 e 2014.
La serata finale, tenutasi il 17 maggio, ha visto una competizione agguerrita tra 26 finalisti. A seguire l’Austria sul podio, Israele con Yuval Raphael e la sua ballata emozionante “New Day Will Rise”, e l’Estonia, rappresentata da Tommy Cash con l’eccentrico “Espresso Macchiato”. Grande attenzione anche per l’Italia, che ha partecipato con Lucio Corsi e il brano “Volevo essere un duro”, selezionato da Sanremo, senza però riuscire ad accedere alle primissime posizioni.
L’edizione svizzera si è distinta per una produzione spettacolare, con un palco imponente ispirato alle montagne elvetiche e un uso innovativo di luci e scenografie immersive. Tuttavia, il clima generale è stato segnato da tensioni geopolitiche, in particolare per la presenza di Israele, che ha suscitato proteste sia all’esterno che all’interno dell’arena. Nonostante ciò, il messaggio dell’evento — “Welcome Home”, unito al motto “United by Music” — ha ribadito l’intento di unire i popoli attraverso la musica.
Ma c’è un Paese che ha comunicato che non ci sono più le condizioni per partecipare. A sollevare il problema è Roberto Sergio, direttore generale di San Marino RTV e della RAI, che ha espresso perplessità e frustrazioni dopo l’ultima partecipazione dello Stato più antico d’Europa alla kermesse musicale internazionale. “Non lo so se San Marino parteciperà ancora all’Eurovision, è un dibattito aperto”, ha dichiarato senza mezzi termini, lasciando intendere che una decisione definitiva deve ancora maturare.
Piccoli Stati ignorati e giurie discutibili
Sergio non ha nascosto il suo disappunto verso quello che ritiene essere uno squilibrio sistemico all’interno del concorso. Secondo lui, c’è una scarsa considerazione nei confronti dei piccoli Stati, penalizzati non solo nel televoto ma anche dalle giurie internazionali. “Ho la sensazione che non ci sia un gran rispetto per i piccoli Stati”, ha affermato, portando come esempio le classifiche finali che tendono a ignorare proposte artisticamente valide provenienti da Paesi meno influenti.
La riflessione arriva dopo la performance di Gabry Ponte con “Tutta l’Italia”, una proposta che ha cercato di dare una veste contemporanea e accattivante alla rappresentanza di San Marino. Nonostante l’appeal dell’artista e la qualità della produzione, il progetto non ha ottenuto il riscontro sperato. La delusione è palpabile, soprattutto considerando che la penalizzazione sembra essere arrivata più dalle giurie che dal televoto popolare.
Le giurie nel mirino delle critiche
Il sistema di voto dell’Eurovision è da sempre oggetto di discussione, ma quest’anno, secondo Sergio, alcune decisioni sono sembrate particolarmente discutibili. “Ci sono giurie sconosciute che danno votazioni incomprensibili”, ha detto, citando casi come quello della Gran Bretagna, premiata generosamente dalle giurie ma ignorata dal pubblico. Una discrepanza che solleva domande sulla trasparenza e sul criterio di valutazione adottato. Una possibile via d’uscita dal senso di isolamento potrebbe essere la creazione di un fronte comune tra le emittenti dei piccoli Stati.
Sergio ha infatti parlato della necessità di instaurare una relazione “diretta, forte e continuativa” con le televisioni nazionali dei micro-Stati europei. La futura partecipazione dipenderà anche dal supporto istituzionale. Sergio ha auspicato un coinvolgimento diretto dello Stato di San Marino, fondamentale per sostenere il progetto a livello economico e strategico. La decisione finale sarà presa dopo un confronto con l’EBU, con gli organizzatori e con gli altri piccoli Stati, in un clima di condivisione e dialogo.