Stangata Ue sul tabacco: sigarette e vape più cari con la nuova direttiva. Sigari +1.090%
Bruxelles prepara aumenti shock delle accise per colpire il consumo di tabacco e ridurre i costi sanitari
Una raffica di rincari sta per abbattersi sui fumatori europei. La Commissione Europea lavora a una revisione della Direttiva sulle accise sui prodotti del tabacco (Ted) che promette di rivoluzionare il mercato di sigarette, sigari, tabacco da rollare e alternative come sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina. Secondo documenti interni svelati dal quotidiano tedesco Bild e dal portale Euractiv, l’obiettivo è chiaro: alzare i prezzi per spegnere il vizio e alleggerire il peso delle malattie legate al fumo sui bilanci sanitari. Ma il costo per i consumatori potrebbe essere salatissimo.
Rincari record: sigarette a +139%, sigari a +1.090%
La bozza della Commissione non usa mezze misure. L’accisa minima sulle sigarette schizzerebbe da 90 a 215 euro ogni mille unità, un balzo del 139% che farebbe lievitare il prezzo medio di un pacchetto di circa 1 euro, dai 9 euro attuali (media Ue). Ancora più pesante l’aumento per il tabacco da rollare: da 60 a 215 euro al chilo, un +258%. I sigari subirebbero un colpo senza precedenti, con l’accisa che passerebbe da 12 a 143 euro per mille unità o chilogrammo, un aumento monstre del 1.090%.
I prodotti alternativi non sfuggono alla stretta. Le sigarette elettroniche saranno tassate in base alla nicotina: 0,36 euro per millilitro di liquido con oltre 15 mg, 0,12 euro per quelli meno concentrati. Il tabacco riscaldato, sempre più in voga, pagherebbe 108 euro per mille unità o 155 euro al chilo, circa la metà dell’aliquota delle sigarette. Le bustine di nicotina, già nel mirino per le restrizioni sugli aromi, saranno gravate da un’accisa di 143 euro al chilo, mentre il tabacco per narghilè, spesso importato, si attesterà a 107 euro al chilo.
L’obiettivo: spegnere il fumo, salvare vite
La Commissione punta dritto alla salute pubblica. “L’aumento delle tasse e dei prezzi del tabacco è la misura più efficace per ridurre il consumo”, si legge nel documento interno citato da Bild. L’idea è scoraggiare i fumatori, spingendoli a smettere o a ridurre, per tagliare i casi di cancro e i costi sanitari che gravano sui sistemi nazionali. La strategia prevede anche di calibrare gli aumenti in base alla ricchezza dei singoli Paesi Ue, per evitare squilibri tra Stati più o meno prosperi.
Nuovi prodotti sotto tiro
Non solo sigarette tradizionali. La revisione della Direttiva mette nel mirino anche i prodotti di nuova generazione, come sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina, spesso percepiti come alternative meno dannose. “Questi prodotti richiedono una regolamentazione fiscale rigorosa”, avverte la bozza, anticipando una stretta che potrebbe far discutere, soprattutto tra i giovani, principali consumatori di questi dispositivi.
La genesi della stangata
La notizia, esplosa sulle pagine di Bild e rilanciata dai media europei, nasce da una “valutazione d’impatto” redatta a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione. Il documento, ancora in fase preparatoria, non è stato ufficialmente presentato, ma lascia presagire che la proposta potrebbe prendere forma entro pochi mesi.
Le reazioni non si sono fatte attendere. L’industria del tabacco teme un’impennata del mercato nero, mentre le associazioni sanitarie plaudono a una misura che potrebbe avvicinare l’Europa all’obiettivo di una società senza fumo. I consumatori, però, guardano con preoccupazione a un futuro in cui il vizio potrebbe diventare un lusso.
Un futuro più caro per i fumatori
La revisione della Direttiva sulle accise è un tassello chiave nella crociata Ue contro il tabagismo. Ma il percorso è irto di ostacoli: bilanciare salute pubblica, equità economica e contrasto al contrabbando sarà la sfida dei prossimi mesi. Intanto, i fumatori europei si preparano a tirare fuori il portafoglio: accendere una sigaretta potrebbe presto costare molto di più.