Novara: scoperti maltrattamenti su una bambina di 14 mesi, tracce di cocaina nel sangue
Un caso di maltrattamenti e abbandono che ha dell’incredibile è stato scoperto dalla Polizia di Novara, dove una bambina di soli 14 mesi è stata ritrovata in condizioni disperate, con tracce di cocaina nel sangue e in un ambiente insalubre, tra mozziconi di sigaretta e sporcizia. Tutto ha avuto inizio lo scorso ottobre, quando una donna, nel presentare una denuncia per maltrattamenti contro il proprio compagno, aveva segnalato anche la scomparsa della figlia. L’uomo, inizialmente sfuggito alle ricerche, era stato poi rintracciato e aveva dichiarato che la bambina si trovava presso un’amica.
Tuttavia, gli investigatori della Squadra Mobile di Novara, sezione reati contro la persona, hanno scoperto una realtà ben diversa. La piccola è stata trovata in un appartamento in condizioni igieniche precarie, circondata da sporcizia e oggetti pericolosi.
Le gravi condizioni della bambina
“La bambina è stata immediatamente portata in ospedale, dove dagli esami è emersa la presenza di cocaina nel sangue – ha dichiarato Cesare Palenzona, dirigente della Polizia . È stata quindi collocata in una struttura protetta e avviate le procedure per l’adottabilità”.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo avrebbe costretto la madre a portare avanti la gravidanza per ottenere un permesso di soggiorno legato alla nascita del figlio. Dopo il parto, la relazione sarebbe proseguita per alcuni mesi, fino a quando l’uomo avrebbe preso con sé la bambina, scomparendo nel nulla.
L’arresto e la confessione
L’indagato, uno straniero senza fissa dimora e con un pesante curriculum criminale (reati contro la persona, il patrimonio, stupefacenti e detenzione di armi clandestine), è stato rintracciato in un locale notturno dopo mesi di latitanza. Dopo iniziali resistenze, ha confessato di aver affidato la piccola a una donna tossicodipendente e pregiudicata, residente in provincia.
Gli agenti hanno quindi individuato l’abitazione, trovando la bambina in uno stato di totale abbandono. Oltre all’uomo, sono state indagate altre due persone, tra cui la donna a cui era stata affidata la minore.
I reati contestati sono maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali. Intanto, la bambina è stata posta sotto tutela, in attesa di un futuro più sicuro. Il caso ha scosso l’opinione pubblica, riaccendendo il dibattito sulla protezione dei minori e sui controlli nei casi di affidamento. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità.