Papa: “Compromesso patrimonio umano e culturale, recuperare i centri storici”

Papa: “Compromesso patrimonio umano e culturale, recuperare i centri storici”
2 aprile 2017

“Le ferite del terremoto stanno guarendo, ma rimarranno tutta la vita le cicatrici. E guardandole abbiate il coraggio di far crescere i vostri figli nel coraggio e spirito di speranza che avete avuto nel momento delle ferite”. Dopo aver lasciato dei fiori “in memoria di quanti sono morti” in quei drammatici giorni di cinque anni fa, Papa Francesco si e’ congedato con queste parole a braccio da Mirandola uno dei paesi piu’ colpiti nel 2012 dal terremoto del Nord Italia. Francesco arrivando si era fermato a visitare la Baxter, azienda biomedicale messa in ginocchio dal terremoto e ora di nuovo in pista avendo salvato 400 posti di lavoro ed e’ poi entrato nel Duomo passando sotto le impalcature che mantengono il soffitto. La citta’, in effetti, come rilevato da Francesco, “reca ancora visibili i segni di una prova tanto dura”. “Il mio augurio -ha scandito – e’ che non vengano mai meno la forza d’animo, la speranza e le doti di laboriosita’ che vi distinguono. Rimanga saldo il vostro intento di non cedere allo scoraggiamento dinanzi alle difficolta’ che ancora permangono”.

Dopo quel sisma, ha riconosciuto il Pontefice, “molto e’ stato fatto nell’opera della ricostruzione ma e’ quanto mai importante un deciso impegno per recuperare anche i centri storici: essi sono i luoghi della memoria storica e sono spazi indispensabili della vita sociale ed ecclesiale”. “Sono certo – ha aggiunto – che non manchera’ la buona volonta’, da parte di tutti gli attori coinvolti, affinche’ sia assicurata la rapida realizzazione di questi necessari lavori, per il bene comune”. Con le parole e i gesti, a Mirandola il Pontefice ha voluto abbracciare gli abitanti di questa e delle altre localita’ colpite dal terremoto nel maggio 2012. “Gia’ il mio venerato predecessore, Benedetto XVI, poche settimane dopo l’evento – ha ricordato – venne in questo territorio a portare la solidarieta’ e l’incoraggiamento suo personale e dell’intera Comunita’ ecclesiale. Oggi io sono fra voi per confermarvi l’affetto di tutta la Chiesa e per testimoniare a ciascuno la mia vicinanza e il mio incoraggiamento per il cammino che ancora resta da fare nella ricostruzione”. A Mirandola, Francesco ha rinnovato “l’apprezzamento alla Protezione Civile, ai volontari e a quanti sono stati impegnati, a diversi livelli, nelle attivita’ di ripristino delle strutture e di ripresa della vita comunitaria”. “So bene – ha aggiunto – quanto il terremoto abbia compromesso il patrimonio umano e culturale di questa vostra terra. Penso ai disagi che avete subito: le ferite alle case, alle attivita’ produttive, alle chiese e agli altri monumenti, carichi di storia e di arte e simbolo della spiritualita’ e della civilta’ di un popolo”. Francesco pero’ ha ricordato anche “le ferite interiori: la sofferenza di chi ha perso i suoi cari e di chi ha visto disperdersi i sacrifici di una vita intera”. Ed espresso, “grande ammirazione” per “la testimonianza di dignita’ e di intraprendenza che avete dimostrato”. “Vi siete sforzati – ha concluso – di affrontare con spirito evangelico la precaria situazione causata dal terremoto, riconoscendo e accettando negli eventi dolorosi la misteriosa presenza di un Padre che e’ sempre amorevole anche nelle prove piu’ dure”.

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