Società partecipate, 50 assunzioni illegittime

12 giugno 2014

La commissione ispettiva sulle partecipate produce i primi frutti. Diverse aziende partecipate dalla Regione, anche in liquidazione e in violazione alla norma che prevede dal 2009 il divieto di assunzione, avrebbero invece reclutato personale a vario titolo senza alcuna giustificata necessita’. Una cinquantine le assunzioni illecite sulle quali si e’ concentrata la commissione ispettiva sulle partecipate nominata dal presidente della Regione Rosario Crocetta, che rende noti i primi risultati degli accertamenti e parla di situazioni “insopportabili”. Secondo la commissione, che concludera’ la settimana prossima le sue verifiche “le stesse societa’ non avrebbero ottemperato all’obbligo di equiparazione degli stipendi, ai corrispondenti trattamenti economici dei dipendenti della Regione, causando uno spreco notevole di risorse”, fa sapere il governatore, che annuncia la sua intenzione di “contestare il danno subito dalla Regione a chi ne sia eventualmente responsabile” e di “avviare immediatamente alcune misure per interrompere fin da subito la mancata applicazione delle leggi”.

In particolare, Crocetta chiedera’ agli amministratori delle societa’, pena loro decadenza, saranno di procedere entro 15 giorni “all’immediata applicazione del contratto dei regionali in ogni partecipata; all’attuazione dei provvedimenti previsti dalla legge per i dipendenti illegittimamente assunti”. “Le partecipate – ha affermato Crocetta- non possono essere piu’ il regno dell’arbitrio e degli sprechi, vanno chiuse immediatamente le societa’ in liquidazione creando un elenco del personale disponibile a transitare, sulla base delle disponibilita’, presso le partecipate strategiche. Gia’ con la finanziaria scorsa sono stati previsti una serie di provvedimenti, tra cui l’ufficio di liquidazione unico, e’ stato stabilito un tetto massimo di retribuzione, che eliminera’ gli scandalosi stipendi di alcuni direttori generali. Occorre dare immediatamente il segno di provvedimenti rigorosi -conclude il presidente- che non possono essere piu’ rinviati”.

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