Patto per lo sviluppo, Renzi in Sicilia tra musica e proteste. Il premier: “Non chiedo voti”

Patto per lo sviluppo, Renzi in Sicilia tra musica e proteste. Il premier: “Non chiedo voti”
30 aprile 2016

striscione renzidi Maurizio Balistreri

Risorse per 740 milioni  per lo sviluppo di Catania. In soldoni è quanto contiene il documento siglato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco del capoluogo etneo Enzo Bianco. Parliamo del ‘Patto per lo sviluppo di Catania’, un programma operativo finanziario che, nella sostanza, sancisce la partnership tra il Comune etneo e la Presidenza del Consiglio dei ministri. Un accordo che avrà un importante impatto sulla Città Metropolitana e che garantirà investimenti, realizzazioni infrastrutturali, attivazione di nuovi servizi per i cittadini, e ricadute economico-sociali. La strategia complessiva punta infatti al raggiungimento dei specifici obiettivi finalizzati a un concreto e tangibile sviluppo delle attività produttive in ambito metropolitano, con significativi riflessi anche a carattere nazionale. La consistenza finanziaria complessiva del patto ammonta a 740 milioni di euro, spendibili fino al 2020 tra finanziamenti già individuati e aggiuntivi. Tra questi, 332 milioni sono contributi assegnati da Palazzo Chigi al Comune di Catania. Novanta costituiscono la dotazione finanziaria del Pon Metro per la città di Catania, 408 rappresentano le risorse aggiuntive inserite nel patto per Catania (comprensivi dei fondi relativi al Pon metro, a questi si aggiungeranno i 49 milioni di euro reagivi alla riqualificazione idraulica di torrenti e dei corsi d’acqua inseriti nel patto per il sud della Regione Siciliana).

CROCETTA – “Siamo felici che si firmino i Patti di Palermo e Catania, per noi non c’è nessuno ostacolo a che li sottoscrivano i sindaci Leoluca Orlando ed Enzo Bianco se Palazzo Chigi ritiene legittime quelle firme. Inutile fare telenovele”. L’ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta. “La validità è assicurata dal governo che riconosce come interlocutori i sindaci dei capoluoghi – ha aggiunto -. In ogni caso, avevo detto che la soluzione tecnica formale poteva essere la firma dei commissari”.  “Per quanto mi riguarda – ha concluso Crocetta – entro settembre devono partire le città metropolitane e i Liberi consorzi, sono stanco di correre dietro anche a questione di piccolo potere”.

Leggi anche:
La semplificazione della Pac: una svolta per l’agricoltura europea

SETTORI INTERVENTO I cinque settori prioritari del Patto per Catania riguardano: Infrastrutture, con interventi nel porto, completamento della rete di metanizzazione della città, superstrada Catania-Etna; Ambiente, dall’impianto di depurazione alla messa in sicurezza di canali e corsi d’acqua; Sviluppo economico e produttivo, dall’agenzia vulcano per lo sviluppo alla riqualificazione della zona industriale catanese; Turismo e cultura, dalla rifunzionalizzazione della rete museale cittadina a strutture a Nesima e Librino; Sicurezza e polizie sociali dagli orti sociali urbani a alla sicurezza delle scuole dal trasporto publico locale alle piste ciclabili fino all’inclusione sociale al contrasto all’emergenza abitativa. Il patto è finanziato con Fondi per lo Sviluppo e coesione e con risorse aggiuntive del Pon Metro, e di altri contributi comunitari statali regionali e comunali in linea con i dettami dell’agenda urbana nazionale e sviluppo urbano sostenibile descritti nell’accordo di partenariato della programmazione 2014-2020. Lo stato di attuazione del patto e le eventuali necessità di rimodulazione degli interventi saranno verificati almeno ogni 6 mesi. Le informazioni riferite agli obiettivi , alla realizzazione e ai risultati del patto saranno pubblicizzate sulla base un piano di comunicazione predisposto dall’Agenzia per la coesione territoriale.

renzi-biancoBIANCO – “E’ un giorno importante per Catania, la Sicilia e il Sud, e il teatro stracolmo e la presenza di molti giovani dimostra che la città è qui – ha detto Bianco – Siamo anche felici  perché l’atterraggio di emergenza del Fokker 50 che ha causato il ritardo della cerimonia non ha fatto registrare danni alle persone per la bravura del pilota che ha fatto fronte all’emergenza creata da un guasto idraulico”.

Leggi anche:
Spagna, dopo accuse a sua moglie Sanchez annuncia: resto alla guida del governo

RENZI A CATANIA Renzi, è arrivato alle 13, al teatro Bellini di Catania, per sottoscrivere l’accordo. Insieme al premier, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e i sottosegretari Claudio De Vincenti, alla Presidenza del Consiglio, e all’Istruzione Davide Faraone. “Non sto chiedendo il voto, dico che dobbiamo dare tutto e tutti il massimo e fare del nostro meglio per portare il Paese ad essere guida in Europa – ha detto il premier -. Il nostro Paese ha le condizioni per togliersi di dosso questo atteggiamento di rassegnazione. Nei prossimi 2 anni ci sarà il modo e la possibilità perché le cose accadano. Perché la rassegnazione prenda la strada dell’esilio. Finché sarò a Palazzo Chigi non smetterò mai neanche per un momento di provare a chiedere a tutti i connazionali di ricordarci della grandezza della sfida a cui siamo chiamati”.

LA PROTESTA Non sono mancati, tuttavia, momenti di protesta. Uno striscione contro la visita del premier Matteo Renzi e’ apparso sul muro esterno del Teatro Massimo Bellini. Vi campeggia la scritta: “Renzi coniglio Catania non ti vuole”. A rivendicare l’iniziativa e’ stato il centro sociale Liotru con mail inviate a testate giornalistiche e siti accompagnate da foto dello striscione, che e’ stato rimosso dalla polizia. Iniziative di protesta contro la visita del presidente del consiglio Catania sono state annunciate anche dal movimento Catania bene comune sotto lo slogan ‘Renzi non sei benvenuto’. E ancora. “Marionetta, la Sicilia muore…”. E’ la scritta che campeggia sugli striscioni con cui Forza nuova ha deciso di accogliere a Palermo e a Catania il premier Matteo Renzi, oggi in visita in Sicilia. “La Sicilia muore di immigrazione e relativo business dell’accoglienza e Renzi, che nulla ha fatto per restituire la speranza ai siciliani, fa visite di facciata per firmare patti che non potranno essere rispettati”, dice il vicesegretario nazionale e responsabile di Forza Nuova in Sicilia, Giuseppe Provenzale, per il quale la firma dei ‘Patti territoriali’ per le due città è “una squallida operazione propagandistica che ha il sapore della beffa”.

Leggi anche:
Viminale: "Voto valido se si scrive Giorgia sulla scheda"

orlando renziRENZI A PALERMO  Verso le 17, Renzi e’ arrivato a Palermo. Il premier s’è recato al deposito tram di Roccella, a Brancaccio, per la firma del patto per la citta’. Una folla lo ha accolto all’interno dell’edificio, segno della nuova strategia pubblica della mobilita’ cittadina. Prima di arrivare al deposito, Renzi ha reso omaggio a Pio La Torre. Con Renzi i ministri Delrio e Franceschini. Presenti, tra gli altri, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il governatore Rosario Crocetta, il sindaco Leoluca Orlando e il prefetto Antonella De Miro. “Il nostro governo vuole investire innanzitutto sulla manutenzione ordinaria – ha detto il premier -. Perché avere delle opere pubbliche e lasciarle andare a mare? Investiamo 800 milioni di euro per la manutenzione delle strade siciliane. E questo e’ un fatto”. E così “se finalmente mettiamo a posto i viadotti, mettiamo fine alla tragicomica vicenda della Salerno-Reggio Calabria, se facciamo ordinaria amministrazione, si puo’ avere la l’alta velocita’ da Milano e Palermo. A quel punto possiamo anche pensare al ponte sullo Stretto”.

Articolo aggiornato alle 18:32

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti