Si va verso la privatizzazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) con valore medio di produzione inferiore a 1,5 milioni. Questo sarà l’effetto principale della legge sul riordino del sistema – approvato oggi a maggioranza con 25 sì e 7 no dal consiglio regionale del Piemonte. Il testo ha come obiettivo definire i parametri per la trasformazione giuridica delle Ipab, l’estinzione di quelle inattive e il trasferimento dei beni mobili e immobili in loro possesso. La nuova norma prevede la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona o in persone giuridiche di diritto privato. Il criterio scelto si basa sul valore di produzione, determinato dalle entrate effettive ordinarie nel corso degli ultimi tre anni di attività.
In particolare, quelle con valore medio di produzione inferiore a 1,5 milioni di euro sono destinate a essere privatizzate, quelle che superano 2 milioni di euro a diventare aziende pubbliche e quelle che si collocano tra 1,5 e 2 milioni di euro hanno la facoltà di scegliere una delle due opzioni. Per consentire al maggior numero possibile di Ipab di raggiungere le dimensioni ottimali per erogare prestazioni e servizi alla persona, nonché per raggiungere valori di produzione che consentano loro di trasformarsi in aziende pubbliche, è prevista inoltre la possibilità di fondersi con altri Istituti che abbiano sede legale nel medesimo distretto di coesione sociale e medesimi fini sociosanitari, socioassistenziali o statutari.