Prescrizione, la maggioranza fibrilla e poi si ricompatta. Ipotesi fiducia resta

Prescrizione, la maggioranza fibrilla e poi si ricompatta. Ipotesi fiducia resta
21 settembre 2016

Torna alta la fibrillazione intorno al tema della prescrizione, che ha fatto tenere il fiato sospeso per gran parte della giornata non solo il Senato, dove la riforma e’ all’esame dell’aula, ma anche la maggioranza, il Pd, Ap. E’ preoccupato anche lo stesso governo, a cui l’ipotesi di porre una questione di fiducia in una situazione non chiarita e in un momento politicamente cosi’ delicato, in vista del referendum e stanti le tensioni interne al Pd sul fronte Italicum, proprio non poteva andare giu’. Una giornata che – almeno per il momento – si e’ conclusa con un lieto fine, con una pace ritrovata in casa Ap, un sospiro di sollievo tirato in casa Pd e in maggioranza, mentre l’ipotesi della fiducia resta ancora sul campo, in stand by. Fonti parlamentari indicano settimana prossima, martedi’ o mercoledi’, come le giornate cruciali in proposito. A far chiarezza in un panorama molto confuso e’ stata una riunione del gruppo di Area popolare del Senato che a meta’ pomeriggio – dopo che l’assemblea ha provato inutilmente a riunirsi senza racimolare per l’intera mattinata e parte del pomeriggio il numero legale necessario – si e’ riunita a Palazzo Madama per lanciare il proprio aut aut. O il Pd avrebbe ritirato i propri emendamenti (a firma Lumia, cioe’ il capogruppo dem in commissione Giustizia) per l’aula, emendamenti che di fatto apportavano modifiche all’accordo di luglio o in alternativa il governo avrebbe posto la questione di fiducia, oppure si sarebbe rimessa in discussione la stessa maggioranza. Subito e’ accorso il ministro della Giustizia, Orlando, che ha annunciato il ritiro degli emendamenti a firma Lumia (cioe’ quelli del gruppo del Pd) l’impegno al rispetto dell’accordo di luglio.

L’intervento di Orlando ha riportato la distensione e consentito la ripresa dei lavori dell’assemblea sul provvedimento, il cui esame procedera’ domani con la discussione generale (mancano ancora una decina di interventi). E’ probabile che l’inizio del voto degli emendamenti si sposti alla settimana prossima, secondo alcuni senatori. Questo per consentire di valutare l’opportunita’ di porre la fiducia o meno sul provvedimento. Una questione che pur presentando non pochi problemi di opportunita’, dall’altra spazza il campo dalle insidie che un provvedimento molto delicato come quello della riforma del processo penale con le norme sulla prescrizione e sulle intercettazioni venga stravolto e cada nelle insidie di oltre 200 possibili voti segreti in aula a fronte di circa 400 emendamenti presentati al testo. Anche alla luce del fatto che, ritirati gli emendamenti a firma Lumia del Pd, il Movimento 5 Stelle ha pensato bene di fare subito propri gli stessi testi, ripresentandoli a propria firma. In casa Ap l’ipotesi della fiducia, incassata l’assicurazione del rispetto del testo dell’accordo di luglio, e’ la meno caldeggiata: sempre meglio affrontare l’impervia discussione in aula da cui potrebbero scaturire modifiche gradite, e’ il ragionamento di molti. Per quanto riguarda il Pd, accantonato il tentativo di apportare modifiche al testo in aula con “emendamenti migliorativi”, che pero’ nei timori di Ap potevano rappresentare il grimaldello per un futuro allungamento dei termini della prescrizione generalizzati, si brinda ad una riforma “positiva e innovativa”, “equilibrata” e da approvare “in tempi rapidi”.

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