Prostituzione di nigeriane e riti voodoo, dieci arresti

12 giugno 2020

Dalla povertà in Nigeria, partendo con la minaccia del voodoo, fino al marciapiede in Sicilia dove erano costrette a prostituirsi. E’ la storia di alcune donne nigeriane finite nella tratta degli esseri umani al centro dell’inchiesta “Promise Land”. Da questa mattina è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, per il contrasto del fenomeno di human trafficking.

Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra Mobile catanese, sono scaturite dallo sbarco di migranti avvenuto il 7 aprile 2017 presso il porto di Catania dalla motonave Aquarius della Ong “Sos Mediteranee”. Dieci gli arresti eseguiti. Ai destinatari della odierna misura sono state contestate tra l’altro le aggravanti della transnazionalità del reato, di avere agito mediante minaccia attuata attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico del voodoo. I poliziotti hanno ricostruito un network criminale transnazionale, con cellule operative in Nigeria, Libia, Italia ed altri paesi europei. Dall’analisi dei flussi di denaro risultano accertate operazioniper un ammontare complessivo pari a 1,2 milioni di euro.

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