Puglia e Sicilia, previste due Zone economiche speciali per lo sviluppo

Puglia e Sicilia, previste due Zone economiche speciali per lo sviluppo
22 luglio 2017

La Puglia e la Sicilia potranno indicare come Regioni al Governo due aree da adibire a Zone economiche speciali, Zes, previste nell’ambito dell’ultimo decreto legge Mezzogiorno attualmente all’esame del Senato (il primo decreto Sud e’ stato quello di dicembre scorso poi convertito in legge a febbraio). La possibilita’ di prevedere due Zes si e’ creata nella discussione, al Senato, del dl Sud. Le Zone economiche speciali consistono nel riconoscimento di una serie di vantaggi normativi e fiscali alle imprese che si insediano nel loro perimetro produttivo, e quindi un trattamento piu’ favorevole rispetto a quello ammesso dalle Zone franche, per il momento sembra venire incontro a situazioni specifiche come la Puglia dove da alcune settimane e’ un atto una sorta rivendicazione tra porti e aree su dove debba andare la Zes. La Regione Puglia, nell’ambito della legge regionale per lo sviluppo di Taranto, legge attualmente ancora in commissione, l’ha esplicitamente previsto per il porto jonico in considerazione anche dei notevoli investimenti infrastrutturali in corso tra collaudo degli ulteriori 600 metri dell’ammodernato molo polisettoriale, piastra logistica, strada dei moli, dragaggi per avere fondali piu’ profondi e vasca di colmata.

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Taranto e’ anche sede dell’Autorita’ portuale di sistema del Mar Ionio. Bari, tuttavia, si e’ ugualmente mossa e l’Autorita’ portuale di sistema del Basso Adriatico ha chiesto che tutti i porti pugliesi siano compresi nella Zes allo scopo di intensificarne i vantaggi. Se la strada tracciata ora al Senato, con l’emendamento al dl in commissione Bilancio, dovesse essere confermata, per i porti di Taranto e Bari si raggiungerebbe un nuovo equilibrio cosi’ come quando fu per l’istituzione delle Autorita’ portuali di sistema. Ci sarebbe infatti una Zes per i porti di Bari e Brindisi ed una per quella di Taranto che pero’ potrebbe allargarsi anche alla vicina Basilicata, regione, questa, che gia’ da tempo guarda con interesse, specie per la fascia ionica, allo scalo tarantino. L’ampliamento della Zes di Taranto alla Basilicata e’ anche visto come possibilita’ di evitare che l’area lucana converga sul porto di Salerno. A rendere noto che sulle Zes le maglie del dl Sud si sono ampliate e’ il relatore di maggioranza, il senatore Pd Salvatore Tomaselli.

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“La commissione Bilancio – dichiara – ha approvato, su proposta dei relatori ed in accordo con il Governo, una. modifica al testo originario del decreti con cui si prevede la possibilita’ per le regioni di presentare, nell’ambito del proprio territorio, al massimo due proposte di individuazione di Zes in presenza di sistemi portuali distinti”. Secondo Tomaselli, “tale norma consentira’, quindi, a regioni come la Sicilia o la Puglia di poter concorrere alla istituzione di due Zes nel proprio territorio. Avendo lavorato in queste settimane nel confronto con il Governo a tale soluzione mi ero permesso nei giorni scorsi – sottolinea il senatore Dem – di invitare i protagonisti di una intempestiva polemica localistica sulla eventuale sede della istituenda Zes nella nostra regione, ad attendere l’esito dell’esame parlamentare prima di qualsiasi dibattito. La soluzione normativa consentira’, quindi, di proporre l’istituzione di due Zes in Puglia che non potranno che corrispondere ai territori e alle infrastrutture portuali e retroportuali che costituiscono i due sistemi portuali, ovvero l’area di Taranto e quella del basso Adriatico da Bari a Brindisi”. Per Tomaselli si tratta di “una opportunita’ che, sono certo, la Puglia sapra’ cogliere pienamente, in un impegno comune tra Regione e territori, valorizzando le potenzialita’ che entrambe le aree detengono, sia dal punto di vista della dotazione di infrastrutture che di aree vocate alla filiera logistica e a quella manifatturiera”.

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