Rasmus Paludan espulso dall’Italia: il caso dell’estremista di destra danese

Il politico danese di estrema destra Rasmus Paludan è stato espulso dall’Italia dopo essere stato fermato all’aeroporto di Milano Malpensa. Paludan, noto per le sue posizioni radicali e per aver organizzato manifestazioni anti-islamiche in Danimarca e Svezia, era probabilmente arrivato per partecipare al Remigration Summit, un raduno dell’ultradestra europea previsto a Milano il 17 maggio.

Le motivazioni dell’espulsione

Il provvedimento di espulsione è stato motivato per ragioni legate all’ordine pubblico e alla sicurezza nazionale.

Rasmus Paludan

Dopo essere stato fermato, Paludan ha pubblicato una foto su Facebook, spiegando di aver chiesto il motivo del fermo e di aver ricevuto la risposta: “Si arrabbiano perché sei qui. Ecco perché non dovresti essere qui”. Il politico ha dichiarato di trovarsi in Italia principalmente per turismo, ma la sua presenza ha sollevato preoccupazioni tra le autorità.

Chi è Rasmus Paludan?

Paludan, 43 anni, è il leader del partito danese di estrema destra Stram Kurs (Linea dura). È diventato noto per aver organizzato diverse manifestazioni in cui ha bruciato copie del Corano, il testo sacro dell’Islam, suscitando forti reazioni e polemiche. Le sue azioni hanno provocato tensioni diplomatiche, in particolare con la Turchia, che ha rallentato il processo di adesione della Svezia alla NATO dopo un suo rogo del Corano davanti all’ambasciata turca a Stoccolma nel gennaio 2023.

Il Remigration Summit e le polemiche

Il Remigration Summit, evento organizzato da movimenti di estrema destra europei, ha incontrato difficoltà nella sua organizzazione. Inizialmente previsto in un hotel di Somma Lombardo, in provincia di Varese, la struttura ha deciso di annullare la prenotazione, lasciando il summit senza una sede ufficiale. Gli organizzatori hanno comunque confermato che l’evento si terrà il 17 maggio, dalle 14 alle 19.30, ma la location resta incerta.

La Prefettura di Varese ha dichiarato di essere allertata per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, dato che non è escluso che gli organizzatori abbiano trovato un’altra sede per l’evento. Il prefetto Salvatore Pasquariello ha spiegato che, essendo un evento privato, non può essere vietato.

L’espulsione di Paludan rappresenta un segnale chiaro da parte delle autorità italiane contro la presenza di figure estremiste nel paese. Il caso ha riacceso il dibattito sulla libertà di espressione e sulla gestione della sicurezza pubblica in occasione di eventi politici controversi.