Refezione a scuola? No grazie, ho il mio panino

Refezione a scuola? No grazie, ho il mio panino
8 settembre 2016

Una sentenza della Corte d’appello di Torino, a fine giugno, ha stabilito che i genitori possono decidere se usufruire del servizio di refezione scolastica oppure affidarsi al cibo portato da casa. Una sorta di “diritto al panino” o di “pasto libero“, sancito come risposta ad un’azione legale avviata da un nutrito gruppo di genitori, che ha già varcato i confini piemontesi: a Genova si sono registrate le prime richieste delle famiglie e il Comune si sta attrezzando per dare risposta alla novità. E a Bologna? Anche sotto le Due torri il tema è aperto. La sentenza torinese, infatti, non è sfuggita ai genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense. Mamme e papà bolognesi, già qualche settimana fa, avevano aderito ad una lettera che la Rete nazionale delle commissioni mensa ha indirizzato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, toccando anche questo tema. E’ una “sentenza senza precedenti“, scrivevano i genitori: “Oltre all’affermazione di un diritto individuale, questa non può non essere considerata come l’estrema conseguenza di una incapacità di ascolto delle istituzioni e una mancanza di volontà politica di cambiamento e miglioramento di un servizio essenziale”.

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