Renzi caccia Mineo dalla commissione

12 giugno 2014

Il Partito Democratico riesplode. Se ne sentiva la mancanza. Il silenzio di queste ultime settimane era sospetto. Ad accendere la miccia la cacciata del senatore Corradino Mineo dalla commissione Affari costituzionali che si occupa delle riforme. A rimpiazzarlo sarà il capogruppo del Pd a palazzo Madama Luigi Zanda.

Sbotta Mineo: “Un errore politico, un autogol. Se Renzi avesse avuto la pazienza di starci un po’ a sentire – sottolinea – a quest’ora la riforma l’avrebbe portata a casa”. Secondo il giornalista, ”governo e maggioranza hanno fatto un gravissimo errore, hanno militarizzato la commissione e imposto il testo della Boschi, e si sono giocate le opposizioni”. Poi tuona: ”Qualcuno pensa che le riforme possano imporsi con un voto di scarto? Con una commissione militarizzata non si va da nessuna parte”.

E così il partito si spacca. “E’ la cosa piu’ grave che potesse capitare”, commenta il deputato del Pd Pippo Civati. ”E’ grave la sostituzione di Corradino Mineo dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato – rincara la dose l’ex viceministro Stefano Fassina -. E’ un errore politico. Una ferita all’autonomia del singolo parlamentare e al pluralismo interno del Pd”. In altri termini, un segno di debolezza per chi intende evitare di fare le riforme a colpi di maggioranza. Chiediamo alla presidenza del gruppo Pd del Senato di rivedere la decisione presa”.

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