Roccella attacca il Csm: “Retaggio cultuale”

Roccella attacca il Csm: “Retaggio cultuale”
Eugenia Roccella
22 febbraio 2023

Sul caso della sanzione disciplinare della ‘censura’ inflitta dal nuovo Csm alla pm di Palermo Alessia Sinatra, interviene la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. Con un duro post su Facebook la ministra, in pratica, interpreta la vicenda come conseguenza di “un retaggio cultuale” maschilista per cui “le vittime di abusi in fondo hanno sempre una colpa”. Insomma, da parte della ministra del governo di Giorgia Meloni un deciso attacco al Csm guidato Da Fabio Pinelli in difesa dei diritti delle donne.

“Forse non tutti sanno – scrive Roccella – che nei mesi scorsi, in vista del rinnovo del Consiglio superiore della magistratura e in ossequio alla nuova legge elettorale che ne regola l’elezione, la Cassazione ha estratto a sorte alcune magistrate donne per rispettare la parità di genere fra le candidature dei ‘togati’, e il Parlamento ha riaperto i termini perché non c’erano abbastanza donne fra i candidati ‘laici’. La circostanza rende ancora più surreale quello che abbiamo letto nelle cronache di queste ore. E cioè che una magistrata ha ricevuto dal Csm una sanzione disciplinare per essersi sfogata, con un altro magistrato tramite sms privato, per una molestia subìta. Molestia che lo stesso Csm aveva riconosciuto, infliggendo una sanzione al responsabile, magistrato a sua volta”.

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“Non mi addentro ovviamente nel merito della vicenda – prosegue la ministra – men che mai nei contenziosi fra magistrati. Ma i fatti, qualsiasi siano i nomi e i mestieri dei protagonisti, cozzano frontalmente con la logica. Perché se c’è una sanzione per molestia, non si può sanzionare oltre al molestatore anche la molestata. E siccome troppo spesso vicende come questa tradiscono un riflesso culturale, temo che anche stavolta sia prevalso il pensiero di fondo per il quale la donna molestata è sempre un po’ colpevole. E’ anche questo non detto che spinge le donne a non denunciare e a sentirsi in colpa per colpe altrui. E se ad alimentarlo è il Csm…”. Dire

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