Scommesse su partite di calcio Lega Pro, tre arresti

Scommesse su partite di calcio Lega Pro, tre arresti
23 novembre 2019

Tre persone sono state arrestate dalla polizia per frode in competizione sportiva nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale di Catania. Si tratta di Andrea Leanza, 39 anni, titolare di un centro scommesse, Rosario Cavallaro, di 39, dipendente ditta privata e dell’ex calciatore Giordano Maccarrone, 29 anni, nato a Catania ex del Bisceglie e che ora gioca nel Foggia in serie D.  Nei confronti degli indagati il Gip ha disposto i domiciliari. Le indagini condotte dalla Polizia Postale hanno consentito di fare luce su un sodalizio criminoso dedito alla realizzazione di frodi in alcune competizioni calcistiche di Lega Pro. L’indagine della polizia postale di Catania “Corner bet”, comincia dopo la denuncia del titolare una agenzia di scommesse di Catania secondo cui attraverso accessi informatici abusivi gli erano stati sottratti migliaia di euro da alcuni suoi conti.

Nel corso delle indagini per la frode informatica, che ha successivamente portato a individuare altri indagati, sono emerse responsabilita’ per frode in competizioni sportive. Sono almeno tre gli incontri calcistici dello scorso campionato in cui e’ stato accertato l’interesse degli arrestati: Trapani-Bisceglie, Rende-Bisceglie e Bisceglie-Sicula Leonzio. Le intercettazioni e le analisi informatiche dei diversi smartphone, sequestrati nel corso delle perquisizioni disposte dalla Procura, hanno evidenziato – dicono gli inquirenti – “un sodalizio criminoso dedito alla realizzazione di frodi in competizioni calcistiche di Lega Pro. In particolare, Leanza e Cavallaro, per ottenere un profitto dalle vincite di scommesse sportive, avvalendosi della fattiva collaborazione di Maccarrone, all’epoca calciatore del Bisceglie, si adoperavano per alterare talvolta l’esito delle partite, talvolta il numero dei corner e talvolta il numero delle espulsioni dei giocatori”. Queste ultime due tipologie di scommesse erano compiute su eventi che, a differenza del risultato finale dell’incontro, sarebbero passati inosservati, dicono gli inquirenti secondo cui le stesse scommesse venivano compiute su piattaforme da gioco estere per eludere eventuali indagini.

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