Sequestrata la nave Mare Jonio

3 settembre 2019

Sequestro amministrativo della nave e multa da 300 mila euro. Ha un epilogo destinato a suscitare nuove polemiche e strascichi giudiziari la vicenda della Mare Jonio, che ieri ha sbarcato – per “motivi sanitari” – gli ultimi 31 naufraghi salvati nelle acque del Mediterraneo. L’allarme e’ stato lanciato nella notte via Twitter da Mediterranea Saving Humans, rete di associazioni italiane: “Abbiamo fatto ingresso in acque territoriali con l’autorizzazione formale della Guardia costiera. Adesso ci contestano la violazione del decreto sicurezza bis”. Di primo mattino, puntuale, e’ arrivata dal Viminale la conferma del sequestro. Liquidato dalla Ong come “una vendetta”, l'”ultimo colpo di coda da parte di chi non e’ riuscito ad accettare che una storia di umanita’ e giustizia si concludesse mantenendo intatta tutta la sua bellezza”.

Anche per Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, quanto successo a Lampedusa “ha dell’incredibile”, “una fotografia del caos istituzionale prodotto dalla permanenza di Salvini al Viminale e dalle sue decisioni scriteriate”: paradossale, secondo il parlamentare di Leu, che “autorita’ dello Stato autorizzino l’ingresso nelle acque territoriali” e che “contemporaneamente la nave venga sequestrata e multata da un altro corpo dello stesso Stato”. “Torneremo dove bisogna essere, come abbiamo sempre fatto”, promette Mediterranea, denunciando che “chi ha deciso di fermare ancora Mare Jonio” si assumera’ “la responsabilita’, oltre a tutte le altre, di tenere lontana un’altra nave, per giorni o settimane, dalla possibilita’ di salvare chi anche in questo momento sta rischiando di annegare”.

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Sviluppi anche sul caso di Eleonore, l’unita’ della Ong tedesca Lifeline che – dopo aver dichiarato lo “stato di emergenza” e forzato il blocco – ha portato a terra 104 migranti: l’Unione europea ha trovato cinque Paesi (Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo) disponibili ad accoglierli.

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