Borsa giù e spread su. Mozione censura contro premier

Borsa giù e spread su. Mozione censura contro premier
25 maggio 2018

Spagna sull’orlo della crisi di governo: il Partito socialista (Psoe) di Pedro Sanchez ha presentato al Congresso dei Deputati una mozione di censura contro il premier dei popolari, Mariano Rajoy. L’affondo arriva a seguito delle pesantissime condanne per complessivi 351 anni, inflitte a 29 dei 37 imputati del caso Gurtel quali partecipi di una “struttura di corruzione istituzionale” che ruotava attorno ai popolari. Nel frattempo i mercati hanno messo nel mirino Madrid, deprimendo la Borsa e facendo schizzare in alto lo spread. Le condanne riguardano il “Caso Gurtel”, il piu’ grave scandalo di corruzione della Spagna democratica e che sta mettendo in ginocchio il Partito Popolare (Pp). Tra i condannati dall’Audiencia Nacional di Madrid c’e’ il tesoriere dei popolari, Luis Barcenas, che dovra’ scontare 33 anni di carcere e pagare una multa di 44 milioni di euro. Lo stesso Partito popolare, che dovra’ rifondere 240mila euro, per aver beneficiato delle azioni illecite sia pure in modo inconsapevole. In fibrillazione i mercati, con la Borsa di Madrid che in corso di giornata viaggia intorno al -2,3%. Pesante anche l’effetto sullo spread fra i bonos a 10 anni spagnoli e i corrispondenti bund tedeschi: lo spread segna un’impennata di quasi il 30% passando dal minimo di 91,5 al massimo di 127,9 punti base.

Per l’approvazione la mozione si sfiducia necessita della maggioranza assoluta dei 176 deputati

Per l’approvazione la mozione si sfiducia necessita della maggioranza assoluta dei 176 deputati, uno scenario non impossibile. I liberali di Ciudadanos, alleati di Rajoy, hanno chiesto elezioni anticipate per non votare l’appoggio alla mozione dei socialisti. Ad appoggiare la mozione arriva gia’ l’estrema sinistra di Podemos, ma anche alcuni partiti nazionalisti baschi e catalani sono pronti. Questa sarebbe pero’ un’opzione problematica per il Psoe, che insieme al PP e a Ciudadanos ha fatto fronte comune di fronte alla sfida separatista catalana. Pedro Sanchez, ha spiegato che la mozione di censura che propone contro l’esecutivo Rajoy serve a “costituire un governo del Psoe”, il cui obiettivo sara’ di indire le elezioni “il prima possibile”. Durissima la replica di Rajoy secondo il quale Sanchez vuole diventare premier “a qualsiasi prezzo e con chiunque”. Il premier, che a luglio aveva testimoniato al processo e che ha liquidato lo scandalo come “vecchi casi isolati di corruzione”, e’ sotto attacco dalla base del partito e rischia di perdere pure la guida del governo dopo che il leader di Ciudadanos, suo principale alleato di governo, ha chiesto di convocare elezioni anticipate.

La rete di corruzione tra anni ’90 e inizio del 2000 elargiva ai dirigenti del Pp favori e tangenti in cambio di commesse

Immediata la replica del premier, che ha affermato che e’ sua esclusiva prerogativa sciogliere le Camere. La rete di corruzione tra anni ’90 e inizio del 2000 elargiva ai dirigenti del Pp favori e tangenti in cambio di commesse ottenute da amministrazioni pubbliche guidate dai popolari, in parte usate per finanziare una contabilita’ parallela alimentata da fondi neri dirottati in parte su conti svizzeri. Per i giudici, Barcenas era il regista interno al Partito popolare dell’intera rete che operava soprattutto nelle regioni di Madrid e Valencia e per questo e’ stato condannato per corruzione, creazione di fondi neri, appropriazione indebita e altri reati fiscali. Con lui e’ stata condannata a 15 anni di carcere anche la moglie Rosalia Iglesias. Mente dello scandalo era il faccendiere Francisco Correa, condannato a 51 anni di prigione, il cui cognome significa cinturone e tradotto dallo spagnolo al tedesco “Gurtel” ha dato il nome all’inchiesta della magistratura.

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