Spalletti: “Riportare l’Inter nella sua storia”

Spalletti: “Riportare l’Inter nella sua storia”
Luciano Spalletti
14 giugno 2017

“Dobbiamo riportare l’Inter dentro la sua storia”. “La posizione in classifica è scandalosa”. “Una signora in aereo mi ha detto: Ma tu sei il mister dell’Inter? Cavoli tuoi”. Luciano Spalletti si presenta così a Milano con tutta la forza della sua carica emotiva. “Chiedo ai calciatori di fidarsi di me perché sarò con loro al 100% in ogni situazione. L’Inter è una “storia piena di belle cose” e per questo l’ha scelta. Giocherà con il 4-2-3-1 ma alla base c’è il confronto: “anche i più bravi saranno costretti a farsi da parte. Se non saremo forti come qualità di gioco, saremo noi a doverci scansare. Non pretendo di essere amico per una maglia. Mettiamolo subito in chiaro: che nessuno mi saluti quando esce dal campo così allora è chiaro”. Spalletti rivela di essere stato contattato dall’Inter poco prima della fine del campionato. A Roma ero diventato quello che divideva anziché unire, eravamo dentro questo problema su cosa sarebbe stato il futuro, la gestione di un mito come Totti, si è verificata questa contrapposizione per cui l’amore per il calciatore che ha fatto la storia ha prevalso su quello che era il sostegno che ci doveva essere per la squadra. Se non riesco a mettere d’accordo queste due cose a Roma vuol dire che non ho fatto bene il mio lavoro. Spero che ora senza di me la Roma sia di nuovo unita. Un giocatore da portare a Milano? – Scherza nominando Dzeko ndr – Li ho amati tutti ed ora sto amando quelli dell’Inter”.

Tra meno di un mese vedrà la squadra, “e stiamo parlando ora con i direttori e la proprietà per creare una squadra più forte anche se non sarà facile perché gli acquisti non vanno assolutamente sbagliati. Guarderemo la rosa a disposizione per mettere i calciatori nelle condizioni di potersi esprimere al meglio al di là del modulo. L’Inter ha bisogno di giocatori forti e di riserve forti che diano il massimo anche in dieci minuti”. Ai giocatori dirà che “non ci sono obiettivi individuali se non c’è l’obiettivo comune. Io non sono più bravo di chi c’era prima di me. Vengo dal paese di Leonardo, mi alzo presto, vengo a lavorare e torno a casa dopo il lavoro quotidiano e quanto al mio staff saremo presenti 26 ore al giorno”. Ai tifosi dice: “più siamo e più vinciamo. Abbiamo tanti tifosi, lo abbiamo visto anche in Cina. Abbiamo una storia che brilla. Il loro apporto è fondamentale. Li aspettiamo sin dal ritiro di Brunico”. E complimenti alla Primavera di Stefano Vecchi campione d’Italia: “Se sarà più bravo di me è giusto che mi prenda il posto”. Le coppe? “Meglio averle che non”. Icardi? “E’ il capitano dell’Inter. Dovrà poi indicare ai compagni di squadra i comportamenti all’interno dello spogliatoio”.

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