Starship di SpaceX: Nono lancio fallito, ma la corsa verso Marte non si ferma
Il nono test di volo della navicella spaziale Starship di SpaceX, svoltosi nella notte tra il 27 e il 28 maggio, si è concluso con un nuovo fallimento, come confermato dal colosso statunitense della tecnologia spaziale. Il lancio, che segnava anche il primo volo di rilancio del razzo vettore Super Heavy, è partito intorno all’1:30 italiane dalla base Starbase in Texas, dopo che i precedenti tentativi di gennaio e marzo avevano già registrato esiti negativi.
La missione prevedeva il decollo del sistema a due stadi, composto dal booster Super Heavy (riutilizzato da un precedente test) e dalla navicella Starship, quest’ultima nella sua nuova versione Block 2. Il volo è stato seguito con grande attenzione dagli ingegneri e dagli appassionati di tutto il mondo, soprattutto per le ambizioni di SpaceX di portare l’umanità sulla Luna e su Marte.
Durante la fase suborbitale, tuttavia, la missione ha subito una svolta negativa: una perdita di carburante ha portato alla perdita di pressione nei serbatoi principali, causando la rottura dei contatti con il centro di controllo e la perdita del controllo d’assetto della navicella. Starship ha iniziato a ruotare su sé stessa in maniera incontrollata e, dopo circa 30-45 minuti di volo, si è disintegrata sopra l’Oceano Indiano, a circa 60 chilometri dalla superficie terrestre. Anche il booster Super Heavy, durante la fase di rientro, è esploso sopra il Golfo del Messico.
SpaceX, in un post su X subito dopo il lancio, ha dichiarato: “Come se il test di volo non fosse già abbastanza entusiasmante, Starship ha subito un rapido smontaggio non programmato. I team continueranno a esaminare i dati e a lavorare per il prossimo test di volo”. L’azienda ha anche sottolineato che ogni fallimento offre dati preziosi per migliorare l’affidabilità del sistema, con l’obiettivo di “rendere la vita multiplanetaria” una realtà.
Elon Musk, fondatore di SpaceX, ha commentato positivamente i progressi tecnici registrati durante il volo, sottolineando che la Starship ha raggiunto il limite di spegnimento previsto per i motori e che non ci sono state perdite significative degli scudi termici durante la salita. “Ora abbiamo molti dati utili da analizzare – ha aggiunto Musk – La cadenza di lancio per i prossimi tre voli sarà più rapida, circa uno ogni 3 o 4 settimane”.
La serie di insuccessi rappresenta una battuta d’arresto per SpaceX, soprattutto alla luce delle crescenti pressioni per sviluppare una navicella funzionante in vista delle future missioni lunari con il programma Artemis della NASA. Tuttavia, SpaceX rimane determinata ad accelerare i test e a sfruttare ogni fallimento come opportunità di crescita tecnologica.