Erano senza cintura, tagliati i rimborsi per le ragazze della strage Erasmus in Spagna

Erano senza cintura, tagliati i rimborsi per le ragazze della strage Erasmus in Spagna
11 luglio 2016

Oltre all’incolmabile danno, la crudele beffa. Difficile calcolare il valore di una vita umana, secondo l’assicurazione le vite spezzate delle sette ragazze italiane morte nel tragico schianto del pullman che portava gli studenti Erasmus da Valencia a Barcellona valgono 52mila euro. Inizialmente era di 70 mila euro la cifra calcolata come risarcimento alle famiglie, ma ora l’ennesimo dolore per i parenti delle vittime dell’incidente avvenuto a Tarragona il 20 marzo 2016. Secondo l’assicurazione le giovani vittime sono “colpevoli” di non avere indossato le cinture di sicurezza, quindi il rimborso deve essere decurtato, per la precisione del 25% rispetto alla somma prevista, già inferiore agli standard assicurativi italiani ed europei. Insorgono le famiglie e annunciano battaglia, non per una mera questione economica, visto che è già stato annunciato che i soldi del risarcimento saranno devoluti in beneficenza, ma per lo scarso valore attribuito alla vita umana. Il risarcimento è stato rifiutato e gli avvocati delle famiglie respingono l’ipotesi delle colpa, visto che le cinture le avevano, ma erano cinture addominali, non a tre punti, e quindi assolutamente inadeguate. “E’ una assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara”, ha detto il premier Matteo Renzi.

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