Tangenti e dialisi, parente Messina Denaro tra arresti

18 ottobre 2016

C’e’ anche un parente di Matteo Messina Denaro tra i cinque arrestati – tra dirigenti medici e imprenditori del settore, posti ai domiciliari – nell’operazione “Bloody Money” eseguita dai finanzieri del Comando provinciale di Catania. Pazienti quasi come pacchi. Dializzati inseriti dentro prassi e logiche commerciali. Una vicenda di corruzione con al centro pazienti in dialisi dirottati dalle strutture pubbliche a quelle private. Si tratta di Francesco Messina Denaro, 55 anni, procuratore speciale della Diaverum Italia Srl per la Sicilia, inserita in un gruppo internazionale di rilievo.

L’uomo, nato a Castelvetrano (Trapani), ha un legame di parentela, seppure lontano con il boss, poiche’ i rispettivi nonni erano fratelli. La Diaverum dalla Procura di Catania e’ ritenuta al centro del “sistema corruttivo”, insieme alla societa’ Le Ciminiere: i loro centri dialisi sono risultati i destinatari privilegiati dei pazienti. Due i dirigenti medici arrestati, in servizio nei reparti di Nefrologia e Dialisi degli ospedali Garibaldi e Vittorio Emanuele di Catania, tre gli imprenditori del settore, tutti posti ai domiciliari. In base ad alcune conversazioni intercettate, i pazienti venivano indicati come “regali” o “numeri da portare”. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, avendo promosso, organizzato e gestito un vero e proprio sistema finalizzato al costante ‘sviamento’, dalle strutture sanitarie pubbliche a quelle private, di pazienti. Come pacchi, appunto.

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