Prestito da Berlusconi, Lele Mora patteggia 1 anno e 6 mesi. Fede resta imputato per bancarotta

Prestito da Berlusconi, Lele Mora patteggia 1 anno e 6 mesi. Fede resta imputato per bancarotta
Lele Mora
18 ottobre 2016

Lele Mora esce dal procedimento milanese che lo vedeva imputato con l’accusa di bancarotta per il fallimento della sua società “Roma Production” e per il prestito da 2 milioni e 850 mila euro ricevuto nel 2010 dall’allora presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, attraverso l’intermediazione dell’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, che però avrebbe “fatto una cresta” trattenendo per sé parte della somma avuta dall’ex premier e che ora è imputato per concorso in bancarotta.

L’ex talent scout ha infatti patteggiato davanti al gup Donatella Banci Buonamici una pena pari a 1 anno e mezzo di carcere. Anche sua figlia, Diana Mora, ha patteggiato 1 anno e 8 mesi di pena per il crac della sua società “immobiliare Diana”. E’ questa solo l’ultima delle grane giudiziarie che hanno travolto Mora, già condannato a 6 anni e 1 mese con il riconoscimento del vincolo della continuazione tra la presunta induzione alla prostituzione nel caso Ruby e la bancarotta della sua società “Lm Management”. Con il patteggiamento di oggi, sale a quasi 8 anni il cumulo delle condanne incassate da Mora che può tuttavia continuare a scontare la pena in affidamento in prova ai servizi sociali.  Per la stessa vicenda, Emilio Fede resta imputato con l’accusa di concorso in bancarotta. Il suo procedimento è attualmente in fase di udienza preliminare davanti al gup Maria Carla Sacco che dovrà stabilire se accogliere o respingere la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm Eugenio Fusco per l’ex direttore del Tg4.

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