Tensione in Forza Italia, colonnelli insistono su no Parisi. Malumori Lega su Pontida

Tensione in Forza Italia, colonnelli insistono su no Parisi. Malumori Lega su Pontida
5 agosto 2016

salviniUn incontro tra i colonnelli di FI (presenti Toti, Romani, Gasparri e Matteoli) e’ servito a fare il punto sul post faccia a faccia Berlusconi-Salvini e per ribadire il no a decisioni calate dall’alto sul partito. Il timore e’ che il leader del Carroccio voglia giocare su due tavoli, ma al momento le strade del Cavaliere e quella del leader del Carroccio non sembrano intersecarsi. La visita ad Arcore di e’ stata innanzitutto una testimonianza di vicinanza dopo l’intervento al cuore. Berlusconi, viene spiegato, non ha nascosto la sua irritazione per gli attacchi, piovuti anche dentro FI e dalla Lega, proprio nel momento in cui affrontava l’operazione. La riunione a villa San Martino si e’ poi spostata su una panoramica sui programmi. Ad inizio settembre potrebbe esserci un tavolo FI-Lega proprio per mettere nero su bianco alcuni punti comuni, ma il progetto di via Bellerio resta quello di aggregare le destre per far nascere un contenitore identitario. Un progetto che Salvini dovrebbe lanciare tra l’iniziativa a Ponte di Legno a Ferragosto e la kermesse di Pontida alla quale verranno invitati gli alleati, a partire da Toti, Meloni e Fitto. Ed e’ proprio sull’annuale festa della Lega che si addensano i malumori dei militanti.

Sara’ quella l’occasione per festeggiare il ventennale dell”indipendenza padana’ e il rischio, riferiscono fonti parlamentari, e’ che arrivino i fischi, che la ‘pancia’ del partito non capisca l’intenzione di puntare anche al centro-sud. Salvini poi deve fare i conti con i dissidi interni: Maroni vorrebbe Grimoldi per la segreteria e anche se la data del congresso dipendera’ molto dall’esito del referendum, con Salvini che potrebbe convocarlo entro fine anno in caso di fallimento del governo, al momento non c’e’ accordo sulla direzione da prendere. Il Cavaliere ha assicurato al suo ospite di non voler appoggiare un esecutivo di larghe intese, ma i sospetti sulle manovre azzurre nel Carroccio restano. Distanze che si sono accorciate su diversi temi, ma tra FI e Lega restano differenze. Il Cavaliere vuole rafforzarsi al centro e, nonostante dei mal di pancia di alcuni senatori, ha accolto a braccia aperte Schifani e Azzollini. Al momento solo loro due si spostano da Ncd, gli altri faranno una battaglia dentro il partito per spostare l’asse verso il centrodestra. Il dialogo in corso e’ tra Lupi e Salvini ma Alfano ha messo dei paletti temporali all’operazione coordinamento sul referendum, non c’e’ alcuna apertura vera a FI. Solo contatti, gli stessi che sta intensificando Denis Verdini con Confalonieri e Letta su invito di molti senatori del suo gruppo che intendono aprirsi una ‘exit strategy’ qualora Renzi non dovesse accogliere le richieste della modifica alla legge elettorale.

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