Truffe, falsa manutenzione bus Cotral a Roma: 50 indagati. “Dobbiamo ruba’ nei modi giusti”

16 gennaio 2017

Truccavano le manutenzioni degli autobus delle linee regionali Cotral facendo risultare di aver riparato pullman che invece continuavano a circolare senza i prescritti standard di sicurezza o, peggio,subivano continui guasti. I finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell’operazione “Manutenzione fantasma” hanno arrestato stamattina il 55enne titolare di una societa’ affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus di linea regionali per truffa aggravata ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture. Le indagini, durate oltre due anni, hanno fatto emergere “una reiterata e spudorata condotta fraudolenta realizzata da piu’ societa’ appaltatrici che, con la complicita’ di alcuni dipendenti infedeli di Cotral che hanno certificato la corretta esecuzione delle manutenzioni degli autobus di linea, hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite”.

50 INDAGATI Cinquanta complessivamente gli indagati, tra cui diversi imprenditori: tra i reati contestati a vario titolo anche l’attentato alla sicurezza dei trasporti, L’ abuso d’ufficio, la turbata liberta’ degli incanti. Le indagini sono iniziate nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dai vertici della stessa azienda regionale, allarmati dall’enorme ed inusuale mole di guasti degli autobus che aveva causato numerosi disservizi ai cittadini. Si erano verificati persino episodi di incendi di vetture lungo le tratte che, come e’ stato poi accertato, erano dovuti anche all’omessa manutenzione dei mezzi da parte della quasi totalita’ delle imprese affidatarie del servizio. L’azienda, a conclusione di un’attivita’ ispettiva interna, aveva rilevato e segnalato alcune criticita’ nei rapporti con le ditte appaltatrici delle attivita’ di manutenzione dei mezzi. L’inchiesta condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della capitale attraverso intercettazioni telefoniche, esame di corposa documentazione, perquisizioni e sequestri, ha fatto emergere “un collaudato sistema di frode ai danni di Cotral”.

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1400 VETTURE In particolare, spiegano gli investigatori, “la manutenzione richiesta non veniva concretamente effettuata, pur essendo attestata dagli organi di controllo dell’azienda”; “in caso di necessita’ di sostituzione di pezzi, in luogo di quelli originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti, spacciati per nuovi”; “nel caso in cui l’azienda forniva il pezzo da installare, questo veniva trattenuto dalla ditta per la successiva rivendita a terzi o addebitato a Cotral per altri lavori mentre sul veicolo veniva installato un pezzo usato ovvero si ripuliva quello presente, facendo comunque figurare, sempre con la complicita’ degli addetti ai controlli, che l’intervento si era concretizzato nei termini stabiliti contrattualmente”. Un riscontro eseguito su circa 1400 vetture, pressoche’ la totalita’ degli autobus Cotral, ha fatto emergere come anche i cronotachigrafi digitali in dotazione ai bus di linea non venissero revisionati da parte dell’impresa affidataria dell’appalto che, invece, ne certificava falsamente la taratura. Dall’analisi dei tracciati dei sistemi di geolocalizzazione installati a bordo dei pullman e’ emerso, infatti, che nelle date in cui veniva attestata la revisione le vetture di linea si trovavano in servizio sul territorio regionale o ferme nei depositi. Il sistema di frode “era finalizzato a rendere remunerativo, per la ditta affidataria, l’appalto per l’installazione degli stessi cronotachigrafi a quest’ultima aggiudicato sulla base di un’offerta evidentemente anomala per l’esiguita’ dell’importo di aggiudicazione”.

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SEQUESTRO Nei confronti di questa societa’, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria stanno ora procedendo al sequestro di disponibilita’ finanziarie per complessivi 91mila euro, ovvero l’importo che Cotral ha pagato per la taratura periodica dei cronotachigrafi digitali, attivita’ mai effettivamente svolta. Secondo i finanzieri, “la struttura criminale si e’ consolidata nel tempo proprio grazie alla compiacenza di alcuni capi tecnici della Cotral, responsabili del controllo e del riscontro delle manutenzioni effettuate. Le prestazioni manutentive riguardavano anche parti essenziali delle vetture, quali il sistema frenante o le parti meccaniche principali di bus che in alcuni casi, avevano gia’ oltre quindici anni di vita e necessitavano di una corretta e reale manutenzione al fine di garantire i livelli di sicurezza essenziali”. In sostanza, i dipendenti Cotral attualmente indagati “invece di curare gli interessi dell’azienda avrebbero favorito i proprietari delle officine di manutenzione omettendo volutamente di effettuare i prescritti riscontri e convalidando la regolarita’ delle lavorazioni effettuate a tutto vantaggio dei fornitori.

DOBBIAMO RUBA’ Alcuni di loro, venuti a sapere delle indagini in corso poiche’ nominati ausiliari di polizia giudiziaria per esaminare i veicoli oggetto di riparazione, si sono subito preoccupati di avvertire i dipendenti coinvolti nell’attivita’ di controllo e pertanto sono stati denunciati per il reato di rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento personale.”. Il sistema truffaldino messo in piedi dagli indagati, oltre ad alleggerire le casse dell’azienda regionale, avrebbe in definitiva determinato “anche il cattivo funzionamento dei mezzi, notevoli disagi e disservizi per l’utenza e persino la messa in pericolo dei fruitori degli autobus”. Il responsabile di una delle officine coinvolte nell’inchiesta, arrestato oggi, durante le indagini – come attestato dalle intercettazioni – ha espresso il proposito di realizzare condotte sempre piu’ raffinate per non farsi scoprire e per assicurarsi il profitto illegale : “noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti – diceva – Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti”.

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