Trump tenta il colpaccio Rommey a segretario di Stato. Mnuchin verso il Tesoro

Trump tenta il colpaccio Rommey a segretario di Stato. Mnuchin verso il Tesoro
30 novembre 2016

Ronald Trump continua a lavorare per definire la sua squadra di governo e si prepara all’insediamento per il prossimo 20 gennaio. Tra i tasselli mancanti i Segretari al Tesoro e al Commercio. Ma è anche alla ricerca di un Segretario di Stato. Nel primo caso, il team economico dell’amministrazione Trump sta prendendo forma. Il presidente eletto si appresta a scegliere due suoi fedelissimi dando a loro gli incarichi di Segretario al Tesoro e Segretario al Commercio. Per la prima poltrona, i media americani danno per quasi certa la nomina del 53enne Steven Mnuchin; nel secondo, del 79enne Wilbur Ross. Mnuchin, un ex executive di Goldman diventato poi un finanziatore di Hollywood, ad aprile era diventato capo delle finanze della campagna del candidato repubblicano alle elezioni presidenziali dell’8 novembre scorso. Ross, presidente e strategist numero uno della società di private equity W.L. Ross & Co, ha fatto parte degli esperti economici di Trump durante la tumultosa sfida contro la candidata democratica Hillary Clinton. Mnuchin sarebbe il secondo ex dipendente di Goldman Sachs ad assumere un ruolo chiave nel prossimo governo Trump dopo Stephen Bannon, futuro stratega e consigliere capo del 45esimo capo di Stato, espressione della destra antisistema e ultraconservatrice.

Non solo. Mnuchin sarebbe il terzo executive della banca di Wall Street a prendere il comando del dipartimento al Tesoro dalla metà degli anni ’90. Dal canto suo Ross dovrà raccogliere la sfida di promuovere la crescita economica degli Stati Uniti. Il famoso miliardario – che come Trump ha avuto tre mogli – è diventato famoso per accordi che per esempio hanno portato alla combinazione dei produttori di acciaio Bethlehem Steel, Acme Steel, Weirton Steel e LTV Steel che nel 2002 ha formato International Steel Group. E’ proprio questa operazione ad avere reso noto Ross nella cosiddetta Rust Belt d’America, una regione in difficoltà economica e risultata cruciale per la vittoria di Trump alle elezioni. Per alcuni, l’investitore originario del New Jersey ha salvato i lavoratori del settore dell’acciaio; per altri è stato un avvoltoio che ha tagliato posti di lavoro e pensioni. Un ex democratico, nel 2012 ha sostenuto il candidato repubblicano alle presidenziali Mitt Romney (foto con Trump), ora preso in considerazione per diventare Segretario di Stato.

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Ed è proprio per Rommey che Trump ha scelto il ristorante tre stelle Michelin da Jean Georges, per incontrare l’ex candidato repubblicano alle presidenziali la sera di Capodanno. Un menu degustazione costerà 888 dollari a persona, fa notare la Cnn. Ma il presidente eletto è proprietario del grattacielo che ospita il locale, la Trump Tower, e per il colloquio attorno al tavolo con il potenziale nuovo Segretario di Stato la lista dei piatti è stata limitata: zuppa di aglietto con timo, cosce di rana saltate, scaloppina con broccolo caramellato e antipasto, più filetto e costolette d’agnello come piatto principale e un dessert. La scelta della punta di diamante culinaria della torre ora presidenziale, tra le più in vista della Grande Mela, è parsa a molti un segnale che davvero il miliardario vuole il suo ex nemico alla Segreteria di Stato. Ma dopo il nuovo, attesissimo incontro tra i due ieri sera (a cui non hanno partecipato le signore Trump e Romney, tuttavia si è unito il presidente del Comitato Nazionale Repubblicano e futuro capo di gabinetto Reince Priebus) il 45esimo capo dello Stato non si è sbilanciato.

Lo ha fatto in qualche modo Romney, che ha lodato apertamente Trump, in netto contrasto con la sua linea di forti critiche seguita durante la campagna elettorale, quando definiva il candidato repubblicano “una truffa” e i due si davano battaglia a colpi di tweet e dichiarazioni. “Penso che vedrete un’America che resta alla guida del mondo in questo secolo”, ha affermato Romney parlando con la stampa, “ho sempre più chiare speranze che il presidente eletto Trump sia l’uomo che ci può portare verso un futuro migliore”. E ancora: “non è facile vincere” un’elezione alla Casa Bianca e la visione di Trump è risultata “in sintonia con il popolo americano in modo davvero potente”. Quello di ieri sera è stato il secondo incontro in 10 giorni tra l’ex candidato repubblicano sconfitto nel 2012 da Barack Obama e il candidato che ha vinto lo scorso 8 novembre. Negli ultimi giorni sono arrivate varie nomine per il nuovo governo statunitense e solo ieri sera è arrivata la notizia che per il Tesoro sarebbe stato scelto un ex di Goldman Sachs, Steven Mnuchin. Ma la decisione sul diplomatico in capo si è rivelata ardua e al centro di un conflitto nello stesso cerchio magico di Trump, dove molti non accettano l’idea di elevare a segretario di Stato una figura così critica, sino a pochissimo tempo fa, nei confronti del nuovo presidente. Altri potenziali candidati, ancora in lizza, sono l’ex sindaco di New YOrk Rudolph Giuliani, il capo del Comitato Relazioni estere del Senato Bob Corker e il generale David Petraeus, che ha definito “buono” l’incontro avuto di recente con Trump. (con fonte afp) .

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