Mogadiscio, 1 morto e 2 feriti per 2 attacchi. Illesi i militari italiani presi di mira

30 settembre 2019

E’ di un morto e due feriti il bilancio delle vittime dell’attacco messo a segno oggi contro un convoglio di truppe italiane a Mogadiscio, in Somalia, che ha lasciato illeso il personale militare. Nessun gruppo ha finora rivendicato l’attacco che ha preso di mira due VTLM Lince, appartenenti a un convoglio di tre mezzi italiani di rientro da un’attività di addestramento delle forze somale, come precisato dal ministero della Difesa italiano, riferendo di “nessuna conseguenza per il personale italiano”. “Questa mattina un’esplosione ha coinvolto, senza causare feriti, due Vtlm Lince appartenenti a un convoglio di 3 mezzi italiani impegnati in #SOMALIA – ha scritto in un tweet il ministro della Difesa Lorenzo Guerini -. A tutto il personale italiano, che opera nell’ambito della missione europea, il mio sostegno e la mia vicinanza”. I militari italiani si trovano in Somalia nell’ambito della missione europea in Somalia EUTM ed erano già stati presi di mira il 1 ottobre dello scorso anno, sempre a Mogadiscio, con un’autobomba. Anche in quella occasione i militari erano rimasti illesi, ma l’autobomba aveva causato la morte di due civili. Allora l’attacco era stato subito rivendicato dai jihadisti somali Shebab.

Un altro attacco con diverse esplosioni sono state udite nei pressi dell’aeroporto di Ballidogle, circa 90 chilometri a Ovest di Mogadiscio, dove sono presenti truppe americane impegnate nell’addestramento delle forze speciali somale. Secondo quanto riportato dai media somali, l’attacco è stato rivendicato dai jihadisti somali Shebab. Secondo quanto riportato dalla radio militare somala, l’attacco degli Shebab alla base di Ballidogle sarebbe stato respinto dalle truppe somale con il sostegno delle forze americane. Nel comunicato di rivendicazione, gli Shebab hanno riferito di “un’unità di elite” riuscita a penetrare nella base e di “un intenso scontro a fuoco con i crociati”. Testimoni hanno raccontato di due camion bomba esplosi questa mattina contro la base, che avrebbero consentito ai jihadisti di penetrare nella struttura che ospita forze americane e un centro di comando e controllo per le operazioni con droni Usa in Somalia. Al momento non sono stati resi noti bilanci di vittime.

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L’ambasciata degli Stati Uniti in Somalia ha condannato gli attacchi avvenuti oggi contro la base militare statunitense di Baledogle e contro un convoglio militare italiano della Missione europea in Somalia (Eutm) nella capitale somala Mogadiscio. “Lodiamo le forze di sicurezza somale che hanno respinto l’attacco contro la base dell’Esercito nazionale somalo (Sna) a Baledogle, nella regione del Basso Scebeli, non permettendo agli aggressori di violare i perimetri difensivi esterni della base grazie alla loro prontezza e risposta rapida. Siamo sollevati dal fatto che non ci siano feriti”, si legge in una nota dell’ambasciata Usa a Mogadiscio. “Questo attacco dimostra ancora una volta che al Shabaab si oppone violentemente ai progressi verso la pace e la prosperita’ in Somalia. Gli Stati Uniti riaffermano il loro forte impegno nei confronti del popolo e del governo della Somalia e degli sforzi collettivi per sconfiggere i gruppi terroristici e costruire una Somalia piu’ forte e prospera che offra un futuro luminoso alla sua gente”, conclude la nota.

Lo Stato maggiore della Difesa ha confermato l’esplosione che questa mattina ha colpito un convoglio militare italiano a Mogadiscio, precisando che al momento non si registrano vittime ne’ feriti. “Nella tarda mattina di oggi due Vtlm Lince, appartenenti ad un convoglio di tre mezzi italiani, sono stati coinvolti in un’esplosione al rientro da un’attivita’ addestrativa a favore della Forze di sicurezza somale. Al momento non si registrano conseguenze per il personale italiano. Le cause dell’esplosione sono in corso di accertamento”, si legge in una nota. I militari italiani operano nell’ambito della missione europea in Somalia (Eutm), finalizzata al rafforzamento del governo federale di transizione somalo (Tfg), attraverso la consulenza militare a livello strategico alle istituzioni di difesa somale e l’addestramento militare. La missione militare dell’Ue opera in stretta collaborazione e coordinamento con gli altri attori della comunita’ internazionale presenti nell’area d’operazione come le Nazioni Unite, la Missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) e gli Stati Uniti d’America.

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Secondo quanto riportato in precedenza dalla stampa somala, il convoglio italiano e’ stato colpito dall’esplosione di un ordigno piazzato sul ciglio di una strada nei pressi dell’accademia militare “Jaalle Siyad”, nella capitale somala Mogadiscio. Secondo le stesse fonti, l’attacco non e’ stato ancora rivendicato. L’esplosione e’ avvenuta quasi in concomitanza con un attacco condotto contro la base militare statunitense di Balli Doogle, nella regione meridionale del Basso Scebeli. L’attacco, come riferisce “Garowe Online”, e’ stato rivendicato dal gruppo jihadista al Shabaab che, seppur indebolito dall’offensiva dell’esercito somalo e delle truppe della missione Amisom, continua a controllare vaste zone della Somalia. Anche per questo motivo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di rinviare il termine fissato per la riduzione del contingente Amisom, sostenendo che le forze di sicurezza somale non sono ancora sufficientemente preparate per garantire la sicurezza nel paese.

LA MISSIONE ITALIANA

La missione Eutm Somalia, cui appartengono i mezzi coinvolti oggi nell’attentato a Mogadiscio, e’ stata approvata dal Consiglio Europeo nel febbraio 2010 per contribuire all’addestramento delle Forze di sicurezza somale. Lanciata il 10 aprile 2010, a causa dell’instabile situazione in Somalia la missione fu inizialmente schierata in Uganda, ma dal 2014 l’intera attivita’ e’ condotta esclusivamente in territorio somalo. Dal 15 febbraio 2014 il comandante della missione e’ un italiano: attualmente (dall’8 agosto scorso) e’ il generale di brigata Antonello De Sio. L’attuale contributo nazionale prevede un impiego massimo di 123 militari e 20 mezzi terrestri, impiegati in vari ambiti, da quello principale dell’addestramento delle Forze armate somale alla sicurezza dei movimenti e del contingente, dal supporto logistico e amministrativo a quello di staff del comandante.

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