Monito Usa: Cina e Russia rischiano di “destabilizzare” l’Africa

Monito Usa: Cina e Russia rischiano di “destabilizzare” l’Africa
14 dicembre 2022

Cina e Russia rischiano di “destabilizzare” il continente africano. Questo il monito lanciato dal segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, nel corso di un incontro sulla sicurezza tenuto durante la prima giornata dei lavori del vertice Usa-Africa in corso a Washington. Un summit voluto dal presidente Joe Biden per “rimarcare il valore che gli Stati Uniti riconoscono alla collaborazione con l’Africa nella risposta alle sfide e alle opportunità più urgenti oggi nel mondo”, ha sottolineato nei giorni scorsi la portavoce della Casa Bianca, e per “approfondire le numerose partnership” esistenti tra Stati Uniti e paesi africani. Nel corso del forum dedicato ieri a pace e sicurezza, Austin ha dichiarato che “la Cina sta espandendo su base quotidiana” la propria presenza in Africa, attraverso la sua crescente influenza economica. Il commercio cinese con l’Africa ha toccato lo scorso anno la cifra record di 261 miliardi di dollari, mentre quello degli Stati Uniti con il continente africano è sceso a 64 miliardi di dollari, pari all’1,1% del commercio globale degli Stati Uniti. “Preoccupa il fatto che non sempre sono trasparenti riguardo a ciò che stanno facendo e questo crea problemi che alla fine saranno destabilizzanti se non lo sono già”, ha spiegato Austin.

Da parte sua, ha proseguito il segretario alla Difesa, la Russia “continua a vendere armi a buon mercato” e a inviare “mercenari in tutto il continente”. “E anche questo è destabilizzante”. Per questo, ha concluso, “penso che valga la pena monitorare la combinazione di queste attività di questi due paesi. Ed è chiaro che la loro influenza potrebbe essere destabilizzante”. Nella prima giornata c’è stato anche un vertice con la diaspora africana negli Stati Uniti, a cui il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha assicurato che la nuova strategia americana si può riassumere in una sola parola: “Partnership”. Blinken ha poi avuto incontri bilaterali con i leader della Repubblica democratica del Congo e dell’Etiopia, Félix Tshisekedi e Abiy Ahemd, per discutere della situazione nei due Paesi. Il presidente congolese ha sollecitato l’intervento degli Stati Uniti per mettere fine “all’attacco mascherato dal Ruanda attraverso il movimento M23” nell’Est del Paese, teatro da settimane di violenti combattimenti, mentre Abiy ha discusso dell’accordo di pace raggiunto a inizio novembre in Sudafrica per riportare pace e stabilità dopo due anni di conflitto nella regione settentrionale del Tigray. “Ho espresso il nostro apprezzamento agli Stati Uniti per il loro contributo ai nostri sforzi per raggiungere la pace”, ha dichiarato Abiy, aggiungendo di aver quindi discusso dei “modi per rafforzare la nostra partnership”.

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 Il vertice entrerà nel vivo oggi, con l’intervento di Biden al Business Forum Usa-Africa, davanti agli amministratori delegati di 300 aziende americane e africane impegnati a definire investimenti in settori come commercio, clima, salute, sicurezza, governance, missioni spaziali. Come anticipato nei giorni scorsi dalla Casa Bianca, il presidente annuncerà uno stanziamento di 55 miliardi di dollari a favore del continente africano nel corso dei prossimi tre anni. In serata si terrà quindi la cena ufficiale alla Casa Bianca con gli oltre 40 leader africani arrivati a Washington. Sono rimasti esclusi dal vertice i leader di Mali, Guinea, Sudan, Burkina Faso ed Eritrea. Domani l’ultima giornata dei lavori sarà dedicata a un forum politico di alto livello che verrà aperto da Biden, con una sessione sull’Agenda 2063 e sulla visione strategica dell’Unione africana per il continente. Seguirà un pranzo di lavoro con la vicepresidente americana Kamala Harris, mentre il presidente americano chiuderà la giornata con un intervento sulla sicurezza alimentare e sulle interruzioni alla catena di approvvigionamento dovute alla guerra in Ucraina.

Nel corso dei lavori è atteso l’annuncio di Biden del sostegno americano a un seggio dell’Unione africana nel G20, così come a una maggiore rappresentanza africana nelle istituzioni globali come il Fondo monetario internazionale. Il presidente americano dovrebbe anche annunciare un suo viaggio in diversi paesi africani in programma il prossimo anno, stando a quanto anticipato ieri dal sito Axios. “È di fondamentale importanza che gli Stati Uniti prendano l’iniziativa, perché gli africani non vogliono ricevere lezioni, vogliono diventare partner strategici per gli Stati Uniti”, ha sottolineato Rama Yade, direttore dell’Africa Center del think tank americano Atlantic Council, interpellata da Axios sul vertice. Non a caso il presidente senegalese Macky Sall, presidente di turno dell’Unione africana, ha dichiarato al New York Times nei giorni precedenti al vertice che “non permetteremo a nessuno di dirci ‘no, non lavorare con tal dei tali, lavora solo con noi’. Vogliamo lavorare e commerciare con tutti”. Sall ha denunciato il fatto che “quando parliamo, spesso non veniamo ascoltati, o comunque con poco interesse”. Per Sithembile Mbete, docente di politica presso l’Università di Pretoria, il vertice Usa-Africa potrà quindi rivelarsi un successo solo se Biden sarà disposto a impegnarsi veramente con gli africani da pari a pari, e non “come un fratello maggiore che dice ai paesi cosa fare”.

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