Vaccini, governo contro il Veneto. Zaia: “Una coercizione”

Vaccini, governo contro il Veneto. Zaia: “Una coercizione”
Il governatore del Veneto, Luca Zaia
7 agosto 2017

Il Consiglio dei ministri ha deliberato la determinazione di intervento nel giudizio di legittimita’ costituzionale promosso dalla Regione Veneto avverso il decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”. Era stato il governatore del Veneto Luca Zaia a presentare ricorso alla Corte Costituzionale, depositato lo scorso 15 luglio, contro il decreto sull’obbligo delle vaccinazioni. Pochi giorni prima, lo stesso Zaia, aveva già confermato ma, in sede di Conferenza delle Regioni, la contrarietà del Veneto – insieme alla Valle d’Aosta, che però non ha fatto ricorso – a questa misura, e l’intenzione quindi di procedere con l’impugnazione della norma. “Quello che rifiutiamo è un intervento statale che impone un obbligo collettivo di ben dodici vaccinazioni, una coercizione attuata per di più con decretazione d’urgenza, che non ha precedenti storici a livello internazionale, nemmeno nei periodi bellici, e che finisce per rendere l’Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa e probabilmente al mondo”, ha sempre sostenuto il governatore del Veneto.

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Inoltre, secondo quanto contestato dalla Regione Veneto, nel decreto “si contraddice il principio di precauzione introducendo una sorta di grottesca sperimentazione di massa obbligatoria senza un adeguato consenso informato, senza il sostegno di un preventivo sistema di farmacovigilanza e senza una supervisione bioetica. Inoltre, il decreto legge, condizionando l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia all’adempimento dell’obbligo vaccinale e comminando pesanti sanzioni amministrative alle famiglie, anche a quelle meno abbienti, che non sottopongano i propri figli alle vaccinazioni obbligatorie, incide negativamente sulla capacità della Regione di erogare i servizi per l’infanzia e di garantire il diritto allo studio nell’ambito delle istituzioni scolastiche ed educative”. Infine, “il decreto legge manca di adeguata copertura finanziaria riguardo alle nuove vaccinazioni obbligatorie, soprattutto riguardo alle risorse necessarie per il recupero dei non vaccinati e ai costi derivanti dagli ingenti adempimenti previsti a carico del sistema organizzativo regionale”.

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