Yemen, gli Houthi rivendicano l’abbattimento di un F-18 americano: Londra e Washington intensificano i raid aerei
Gli Houthi yemeniti
Nel frattempo, il Regno Unito ha annunciato di aver partecipato a un raid aereo congiunto con gli Stati Uniti contro un impianto per la produzione di droni Houthi nello Yemen, situato a circa 25 chilometri a sud della capitale Sana’a. Secondo il Ministero della Difesa britannico, l’attacco è avvenuto durante la notte, per ridurre al minimo il rischio di vittime civili. Gli obiettivi erano strutture impiegate per la fabbricazione di droni simili a quelli usati per colpire navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.”L’azione è stata una risposta alla minaccia persistente degli Houthi alla libertà di navigazione”, ha dichiarato il segretario alla Difesa britannico John Healey.
Il blocco del traffico commerciale nella regione ha già causato una riduzione del 55% del commercio via mare, con gravi ripercussioni sull’economia globale. L’operazione condotta con i jet Typhoon FGR4s rappresenta il primo intervento diretto del Regno Unito in Yemen dall’insediamento dell’amministrazione Trump, avvenuto a marzo. È la prosecuzione della campagna militare lanciata da Washington contro i ribelli filo-iraniani a gennaio 2024, durante l’amministrazione Biden. Secondo l’ultimo rapporto del Pentagono, dal 15 marzo le forze armate statunitensi hanno effettuato oltre 1.000 attacchi contro obiettivi Houthi nello Yemen.
Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) riferisce che tali azioni hanno causato numerose vittime tra i combattenti e i leader del gruppo. Tuttavia, le operazioni hanno provocato anche pesanti accuse da parte degli Houthi: tra queste, il bombardamento di un centro di detenzione per migranti a Saada, che avrebbe causato la morte di 68 persone, prevalentemente civili africani. “Siamo a conoscenza delle accuse di vittime civili e stiamo conducendo un’indagine”, ha comunicato il Centcom, mentre le operazioni militari proseguono in un clima di crescente instabilità. Gli Houthi, che dal 2014 controllano buona parte dello Yemen, inclusa la capitale Sana’a, continuano a colpire il traffico navale nel Mar Rosso, dichiarando solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza.
Inoltre, il gruppo ha più volte rivendicato lanci missilistici diretti verso Israele, che tuttavia sostiene di averli intercettati.Il rafforzamento del coinvolgimento britannico sembra inserirsi in un contesto diplomatico più ampio: secondo fonti vicine all’amministrazione Trump, la decisione potrebbe essere collegata a futuri negoziati con Teheran, in un momento in cui il programma nucleare iraniano registra avanzamenti significativi. Nel frattempo, la popolazione yemenita continua a pagare il prezzo più alto di un conflitto che, pur coinvolgendo potenze globali, si combatte da anni sulle sue terre e nelle sue città.