“19enne uccisa per terrorismo”, l’ira di Israele

“19enne uccisa per terrorismo”, l’ira di Israele
11 febbraio 2019

In Israele monta la rabbia per l’uccisione della 19enne figlia di un rabbino avvenuta giovedi’ in un bosco vicino a Gerusalemme. I servizi segreti dello Shin Bet hanno interrogato il responsabile, il 29enne palestinese Arafat Irfaya, originario di Hebron, e hanno confermato che si e’ trattato di un atto terroristico. La ministra della Giustizia, Ayelet Shaked, ha auspicato la pena di morte per l’uomo, che e’ prevista nelle corti marziali ma in Israele fu applicata l’ultima volta per Adolf Eichmann, impiccato nel 1962.

La pena capitale deve essere chiesta dalla pubblica accusa e approvata all’unanimita’ da un collegio di tre giudici militari. Il brutale omicidio, con la ragazza, Ori Ansbacher, trovata svestita e con due coltellate al petto, ha indignato anche il premier, Benjamin Netanyahu, che ha fatto visita ai suoi familiari e lo ha definito “un assassinio disgustoso”. La prima reazione e’ stato l’ordine di demolizione della casa di Irfaya a Hebron. L’uomo era stato catturato venerdi’ ad el-Bireh, presso Ramallah, in Cisgiordania: e’ stato identificato grazie a una traccia biologica trovata sulla scena del delitto. Agli inquirenti ha raccontato come abbia sorpreso la ragazza mentre passeggiava da sola nel bosco, come l’abbia sopraffatta e poi ripetutamente accoltellata.

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La ragazza svolgeva un periodo di servizio civile in un centro sociale specializzato nel recupero di giovani disadattati. Ora si teme che coloni-ultra-ortodossi posssano cercare ritorsioni contro i palestinesi innescando ulteriori violenze. Netanyahu ha fatto sapere che qusto efferato delitto accelerera’ il provvedimento gia’ allo studio per dedurre dai fondi che Israele versa mensilmente all’Anp (come restituzione di dazi doganali) un importo pari alle somme che il governo di Abu Mazen versa mensilmente ai palestinesi detenuti in Israele per crimini legati all’intifada.

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